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Recensioni e segnalazioni
L'inattuale (P. Calabrò)
La bella poesia (prem. Di Liegro)
Libromondo (V. Sguerso)
Sergio Pasquandrea
Marco Furia
Cinzia Demi
Michele Luongo (viacialdini.it)
Fabio Amato
Glicine (QLibri)
Guido Passini (liberodivolare)
Marcello Tosi
Renzo Montagnoli (arteinsieme.net)
Giuseppe Squillace (UniCal, video girato al Castello di Carafa Santa Severina)
Maria Raffaella Rossi (Nuance)
Gulio Gasperini (chronicalibri)
CircumnavigArte
qlibri
Vincenzo D'Alessio
Fulvio Sguerso (Trucioli Savonesi)
Normanno (Giusy Gerace)
Mons. Antonio Staglianò
Il Crotonese
Antonio Spagnuolo
Anna Maria Bonfiglio
Rosa Elisa Giangoia
Francesco Cosco
Maria Gabriella de Santis
Costantino Simonelli
Davide Zizza
Il Quotidiano della Calabria |
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Angela Caccia
Nel fruscio feroce degli ulivi
€ 12,00 pp. 92 (Sia cosa che # 99)
ISBN 978 97441 23 6
Nella terna dei finalisti del Premio Città di Camposampiero 2014
I classificato al Premio Letterario Europeo Massa città fiabesca sez. Poesia
I classificato al Concorso Città di Parole premiazione il 20 ott 2013 a Firenze
II classficato al Premio Pascoli Barga
III classificato al Premio Di Liegro 2013
Finalista al Convivio 2013
Intervista TV RTI
Interviste: RadioStreet Messina - Laila Cresta
… avremo le chiavi della Verità / e mancheranno le porte: così si conclude questa raccolta fremente e appassionata che
assorbe le domande e le sfide dell’uomo,
promana empatia, accoglie la meraviglia ed elabora la croce della nostra condizione prendendosene (cristianamente, francescanamente) cura con forza e umiltà:
la poesia non è forse un condividere, un
provocare, un agire con parole cariche di
energia e di senso, di emozioni e vibrazioni
sempre nuove?
«Ci sono momenti di perfetta visione in
questo libro di Angela Caccia. (…) È una
poetessa dell’alba, del momento appunto
dove il pensare e il ripensare non ha il
tono e le tinte dei bilanci o delle sistemazioni.
Piuttosto un sorprendersi ancora
non “compiuta”, nascente ancora, come
una possibilità. Ci sono – e il lettore le
nota facilmente – evidenze biografiche,
racconti di sentimenti intimi, momenti
di delusioni e di smarrimenti. Ma in
ogni caso vince una sorta di pudore, o
meglio una propensione a “generalizzare”
le cose, a renderle universali. » (dalla
Prefazione di Davide Rondoni)
Angela Caccia si condensa in tre verbi che
per lei focalizzano quell’agire reiterato che aggettivizza: curare, giocare, viaggiare.
Amare è voce del verbo curare, e Angela ha un piccolo grande mondo di affetti; un gioco non è mai fine a sé stesso, è un topos che riflette una precisa visione: negli scacchi allena logica e creatività, la prima la lega alla terra, la seconda la slancia; pigra ma col pallino di viaggiare – si addentra fuori per ritrovarsi dentro – ama gli orizzonti ampi della poesia: una stufetta appassionata / quattro ante di
nuvole e di cielo / cicche a metà dimenticate
// e poi / ampiezze crinali precipizi / ali di parole… // non sono qui / cercami altrove (sulla sua lapide in sintesi: visse felice nei suoi verbi). Abita nella conchiglia dove è nata, dov’è il calco dei suoi pensieri: Cutro in provincia di Crotone. Tra i concorsi vinti: Piazzetta (Salerno), Siracusa, Feile Filiochta International Poetry Competition 2003 (Dublino), Fiurlini (Olanda), Colapesce 2011, medaglia Presid. Repubblica al premio Insanamente 2012 (Rimini), Convivio 2012 (Giardini Naxos). Ha pubblicato Il canto del silenzio (ICI, Napoli, 2004).
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