| Potete ordinare i nostri libri a info@faraeditore.it con lo sconto del 15% (più 3 euro spese per l'Italia come Piego di libri o 6 euro come Posta1) con bonifico a Edizioni Fara presso RomagnaBanca Rimini Centro IBAN IT25 U088 5224 2020 3201 0045 062 Recensioni e segnalazioni Salvatore Spera (Teledehon) Intervista a cura di Elisa Valeria Nissim Poesia 2.0 Trentinolibero.it Poesia 2.0 Alessandro Zaccuri (Avvenire) Paolo Pegoraro in Romasette.it Liturgia Giovane La nuova ricerca (Ruggiero Stefanelli) La Cittadella (Corrado Giamboni) Chi era Dante? (Corrado Giamboni sulla Gazzetta di Mantova) Elena Varriale Notiziario CDP Intervista di Alfonsina Zanatta (RadioCity) Lettera in Versi (R. E. Giangoia) Videopoesia di Matteo Veronesi La Civiltà Cattolica (G. Pignatari, q. 3858) Dante, passato e presente Luca Ariano Quotidiano della Basilicata Elena Varriale Davide Brullo La grafica informa Alfredo Riponi sottopelle Matteo Fantuzzi (La Voce) Vincenzo D'Alessio La dimora del tempo sospeso (Francesco Marotta) Presentazioni 2012 Roma 14 mar Mantova 26 feb 2011 Montichiari (BS) 1 ott Pero 18 giu Fonte Avellana 13 mag 2010 Castelvetrano Selinunte 13 dic Vercelli 26 nov Genova 24 nov Chiari 14 nov Albenga 23 ottobre in Biblioteca Liguria 2000 news Albenga Corsara Savonanews Rimini 26 settembre al Castello Brescia 19 luglio | | Dante Alighieri Comedìa cura del testo, note e commenti di Massimo Sannelli illustrazioni e copertina di Francesco Ramberti € 24,00 pp. 732 (Nefesh 2) ISBN 978 88 95139 84 5 finalista al premio Microeditoria di qualità 2010 v. video presentazione evento e anobii.com “Parlo in prima persona, come all’interno di un diario: come se parlassi di cose che mi riguardano. In realtà mi riguardano, e non solo nella veste – o nella condizione – di dantologo [a modo mio, sempre]. Parlo semplicemente, non ho nulla da difendere, e dico, per esempio: io non credo ad un Dante popolare [i versi sui lettori in piccioletta barca, che devono tornare indietro, sono uno scoglio, rispetto ai doveri democratici]; quindi non credo ad un Dante preoccupato della salvezza dei contemporanei. O meglio: se Dante si pone il problema della salvezza dei contemporanei, il problema è posto perché quel mondo, quella umile Italia e quella Fiorenza lo interessano; e lo interessano perché la grandezza ha bisogno di humus, come il buon seme gettato in buona terra. Oppure si devia dall’obbligo: iniziano la selva oscura, il delirio religioso e politico dell’Europa (per cui il buon fedele e il buon servo di partito si sviano), la degenerazione filosofica del poeta eletto; il peccato sessuale (perché SELVA è sempre l’anagramma del VASEL erotico: la nave della gita poetica e il sesso delle donne). Lo smarrito non ama essere smarrito. Lo smarrito è un privilegiato dalla nascita, e la sua vita nova, in nome della Beatrice, è iniziata prestissimo. Se di salvezza si tratta, è una salvezza personale, in primo luogo; ma tutto è in tutto, e Dante è e ha un corpo, come tutti: in questo senso Dante conosce una salvezza che può essere anche mia e tua. Ma solo in questo senso: perché nulla rende Dante un mio e un tuo fratello. Ora il nostro non-fratello è anche un autore giudicante, soprattutto per e contro le anime famose, da Ulisse a Federico II: per Dante ogni nome è il nome di un uomo celebre, e anche questo è un segno di spettacolo o di enfasi. Il fatto è che la Comedìa è anche un’invenzione, evidentemente. Eppure su questa invenzione Dante può permettersi di giurare, come nel canto di Gerione: lettore, io ti giuro sulle note di questa Comedìa, ecc. Com’è possibile? Dante ha bisogno di giurare sul suo testo – cioè su sé stesso? È quasi la domanda di Nietzsche in margine alla Nascita della tragedia: come? i Greci ebbero bisogno della tragedia? Proprio i Greci. E perché no? Ne ebbero bisogno, visto che la tragedia esiste e vegeta ancora. Così Dante ebbe bisogno della commedia; o meglio: ebbe bisogno di un supergenere chiamato con il nome di un genere già esistente e collaudato: la Comedìa, la grande supercommedia, la commedia di tutte le commedie. (…) (Massimo Sannelli, da “Salvezza in Dante, salvezza di Dante”, in Salvezza e impegno, Fara, 2010) Torna all'inizio | |