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Gianfranco Bertagni. Architetture Utopiche

Il libro

Intervista a Gennaro Pesante
autore de Il Battutista

Le risposte ad ogni domanda vengono tradotte tra le parentesi.

Facciamo una intervista/verità: sei tu il Battutista?

No. (Sì)

Perché ce l’hai con Bruno Vespa?

Non ce l’ho con Bruno Vespa ma con i fenomeni ad esso connessi: onnipresenza, cortigianeria e banalizzazione di ogni evento della vita pubblica e privata. (Sì, Bruno Vespa mi sta proprio sulle p***e)

Ce l’hai con i politici in generale?
No, ce l’ho con il costume dei politici di ultima generazione, spesso e inutilmente carrieristi e megalomani. (Sì, ce l’ho con il costume dei politici di ultima generazione, spesso e inutilmente carrieristi e megalomani)

Esistono davvero i “battutisti” come li descrivi tu?

No, si tratta ovviamente di una forzatura. (Sì, solo che non guadagnano un accidente)

A un certo punto si scopre che il vero protagonista della vicenda è l’Eletto, ossia il politico di turno. È così?

Sì, è così. (No, in effetti avrei voluto parlare delle anemoni di mare del New Mexico, ma temevo che non venisse compreso il significato)

Nel Battutista si parla molto di comunicazione politica. E in modo decisamente dissacrante. La proponi come una critica reale alla comunicazione politica di questi tempi o è solo fantasia?

È una riflessione severa ma realista su come stanno effettivamente le cose. (Perché? L’avevi scambiato per un ricettario di Lisa Biondi?)

Perché a margine del Battutista il Saggio suicida sulla informazione? E perché “suicida”?

Perché avevo bisogno di dire delle cose sulla categoria dei giornalisti e sul loro scandaloso asservimento al potere politico. “Suicida” perché sono un giornalista anch’io e non mi tiro fuori dalla mischia. (Confermo)

Nel saggio rendi un omaggio a Enzo Biagi. Quanto è scomodo farlo dalla tua posizione?
Scomodissimo, ma sono uno scrittore sincero e coraggioso. Non ho motivo di temere. (Direi che in questo momento non avrei bisogno di prendere un lassativo)

Pensi davvero che internet sovvertirà il sistema dell’informazione in Italia?

Sì, però lo credo solo io. (No, non ci crede nessuno, tantomeno io)

Hai un sito internet e un blog. Qual è il loro senso nel mare della comunicazione online? Non hai mai l’impressione di cantarti e ascoltarti la messa da solo?!

Internet ha un potenziale straordinario e costituisce un’occasione che ancora non abbiamo compreso del tutto. Nel mio sito mi diverto, pubblico le mie cose, comunico con altre persone. Faccio informazione e comunicazione a modo mio e il contatore delle visite è abbastanza lusinghiero, registro visite da tutta Europa e spesso anche da Stati Uniti e Asia.
(Perché non ti fai un po’ i c***i tuoi?!)

(Fara Editore, aprile 2005)

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