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L'universo che sta sotto le parole

La giuria si presenta

vai al bando

 

I giurati del concorso Pubblica con noi 2004

Angela Barlotti si occupa di biblioteche e servizi informativi per conto della Provincia di Ravenna, in modo particolare cura servizi rivolti a utenti disagiati (detenuti, carceri, stranieri, biblioterapia, ecc.) avviando e favorendo la nascita di biblioteche, centri documentazione e servizi informativi, laboratori di lettura, di poesia, incontri con autori, giornalisti, in luoghi insoliti e con utenti di ogni nazionalità, provenienza e estrazione sociale. Info su http://dev.racine.ra.it/virtual/biblio
La foto la ritrae come allieva crocerossina al VIP Master 2002Cervia.

Il foglio che scrivo
è il binario del treno
che gira la vita.
(dalla poesia "Binario")

Daniele Borghi è nato e vive a Roma. È laureato in architettura, lavora come consulente finanziario e scrive per passione. I racconti sono il suo primo amore, ma da qualche anno, nel tentativo di dare maggiore spessore alle sue narrazioni, ha iniziato a scrivere romanzi.
Oltre ad alcuni racconti comparsi su antologie di premi letterari, ha pubblicato un romanzo (Il nome di una privazione, 2003, Fara editore) ed una raccolta di racconti (Day & Night, 2000, Fazi-Libuk).Con i suoi scritti ha ricevuto riconoscimenti in numerosi premi letterari.
Il tentativo comune a tutti i suoi lavori è quello di affrontare
tematiche complesse attraverso storie credibili e linguaggio semplice.
Il guaio è che non ha ancora capito se ci è riuscito o no.

Carmelo Calabrò è nato a Messina nel 1973 e vive a Pisa dove si è laureato con una tesi sul pensiero di Carlo Rosselli. Attualmente è dottorando in Filosofia del diritto. Scrive per diverse riviste, («Pensiero Mazziniano», «Mondoperaio», «Pensiero Politico»). Con alcuni amici ha dato vita a «Idee» www.idee.fi.it un "foglio" on-line di critica politica, aperto a tutti i temi di rilevanza culturale, inclusa ovviamente la letteratura. La sua poesia è una passione piuttosto segreta che pubblicata per la prima volta in quanto vincitrice della II edizione del concorso Pubblica con noi. Rientrando la raccolta giusto giusto nel limite consentito dal nostro concorso ha deciso di intitolarla Cinquanta.

Corrado Giamboni da qualche tempo attira le farfalle, nonché insetti meno nobili come mosche e mosconi. Benché quarantenne, per alcuni aspetti anzi si sente ringiovanito, o regredito. Fa in modo che alcune delle cose che sente vadano a finire in un unico lavoro, un’idea di romanzo, del quale sente di avere bisogno. Ha l’impressione di andare avanti piano ma di mantenere una direzione. Ogni tanto gli viene da chiedere perdono a tutti quelli che ha offeso, quasi come se stesse morendo. Non può essere passato solamente un secolo da quando è uscito Gente di Dublino, il mondo non può essere cambiato così tanto in soli cento anni. Consiglia la rilettura di American Beauty, anche se non è un libro. A Sospel, nella cattedrale che fu sede dei Papi durante lo scisma avignonese - una chiesa trascurata e crepata come lo sono molte chiese in Francia - ha visto le Reliquie: una foto dell’Ostia di Lanciano trasformatasi in frammento di miocardio, e soprattutto la riproduzione di un Uomo in scala 1:1, uguale a quella che c’è a Torino, ma posta in piedi. Una cosa inaspettata, e le cose inaspettate colpiscono di più. Incontrare l’Uomo proprio come poteva essere veramente. Talvolta è disturbato dalle piccole volgarità di tutti i giorni. Continua comunque ad occuparsi del rapporto fra la realtà e la sua rappresentazione. Ha pubblicato Il virus dell'elefante.

Alessandro Giovanardi è nato e vive a Rimini. Si è Laureato in Filosofia a Bologna, con una tesi sul pensiero di Pavel Florenskij.Scrive di critica d’arte e cultura su varie testate; tiene corsi, seminari, conferenze sul rapporto fra mistica ed arti figurative e collabora a mostre e a convegni. Ha redatto la voce intitolata al teologo ortodosso Pavel N. Evdokimov per l’Enciclopedia su Personalisti e persona nel XX secolo (Edizioni Scientifiche Italiane, 2004). Con Giovanna Scarca ha scritto Poesia e preghiera nel Novecento, dedicato a Clemente Rebora, Cristina Campo e Davide Maria Turoldo (Pazzini, 2003). Alcune sue poesie si trovano nel volume Poet-astri (Theut, 2003). Ha partecipato ai cataloghi d’arte Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953 (Electa, 2001) e La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro (Edizioni Silvana, 2003). Si interessa di simbolismo bizantino, pittura riminese del Trecento e del rapporto fra Cristianesimo e Rinascimento. Cristina Campo, Pavel A. Florenskij, Ananda K. Coomaraswamy, Romano Amerio, sono i suoi quattro pilastri della saggezza. Ama gli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini, gli aforismi di Nicolás Gómez Dávila In margine a un testo implicito e l’irreprensibile saggio di Elémire Zolla, Che cos’è la Tradizione. Considera la bellezza una virtù ascetica e un dovere morale.

Ilaria Musio è nata a Santarcangelo di Romagna.
Vive tra l’Emilia e la Romagna.
Si è diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti e tiene corsi e laboratori sulla didattica dell'arte per bambini ed adulti.
Non ha mai partecipato a concorsi letterari, ma le piace leggere le cose che gli altri spediscono ai concorsi letterari.

Gennaro Pesante (Manfredonia, 1974) giornalista, vive a Roma dove si occupa di comunicazione politica alla Camera dei Deputati. Ha diretto una agenzia di comunicazione specializzata in campagne elettorali. Ha scritto per giornali quotidiani, settimanali, periodici, numeri zero e fogli di ogni genere e qualità. Stessa cosa ha fatto con diverse emittenti radiotelevisive. Ha pubblicato un fortunato libro dal titolo Più allodole x tutti. Manuale per diventare perfetti uomini politici, recensito dal giornale del condominio fino al Corriere della Sera da Beppe Severgnini nella sua popolare rubrica "Italians". Ha recentemente pubblicato Santi, Poeti e Comunicatori. Colloquio informale sulla legge 150/2000. Prende parte alla giuria di questo concorso per mettere in pratica, finalmente, la cattiveria di cui si crede capace anche se, vista la mole di lavoro che gli è arrivata, dovrà munirsi del dono dell'ubiquità per fare il giurato e andare in giro a presentare il nuovo libro.

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