Un anno in due
di Nicola Molon
La casa
I
La casa senza forma, spaventosa-
mente bella e sorprendente.
Pianura,
simulata dismisura, spianata
del tempio, miniatura della vita.
II
Segnare con il gesso dove i fili
trasporteranno il suono nella casa.
Adesso non parliamo della luce,
perché la luce senza te non vale,
non è la stessa cosa, non è vera,
non crea quell’atmosfera (criminale)
che scende con le ombre della sera.
III
La casa viene via pezzo per pezzo
lasciando trasparire la sua trama.
La goccia si nasconde nella tana
scavata nella roccia con pazienza.
IV
La casa è caricare e scaricare
la sabbia per coprire le pareti.
guardare la carrucola girare
cercando di non farla sobbalzare.
La casa è un preventivo di pazienza,
immaginar la fine alla partenza.
“Se occorre è bene già tenerne conto
– tu dici, e dici bene – progettando.”
La casa cela in sé la nostra essenza.
Marzo-Maggio 1997
(dall'autopresentazione)
Le poesie scelte per questa raccolta sono tratte dall'ultimo
quaderno che vado raccogliendo più una piccola sequenza originata
dalla ristrutturazione dell'appartamento dove abito.
Spesso i miei testi nascono dopo lunghe pedalate notturne per le vie della
città durante le quali cerco di mettere ordine tra le mie disordinate
letture e i fatti della vita.
nikmok@gmail.com
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