|
La coda
della galassia
Mario Luzi
|
|
A…
di Luca Nannipieri
a Mario Luzi
Ho fatto la fila anch’io, Mario, c’era molta
gente
mi sono avvicinato pian piano alla tua bara, era ancora aperta,
il sudario che ti copriva era bianco seta, avevi le mani sulla pancia.
Sei morto così dolcemente nella notte
che i tuoi occhi sembravano appena chiusi dal sonno.
Hai un vestito nero, lungo, le scarpe lucide, ma la tua magrezza
ora che la guardo, e il tuo naso così curvo, così sgraziato
e simile al mio,
ti rendono anche oggi quasi buffo. La cassa è di legno chiaro.
Vorrei stringerti la mano, Mario, stringerla forte con le mie dita
tenerla a lungo, ad occhi chiusi, sperare che da te
arrivi un battito, un segno di risposta
sul perché un giorno, un giorno per tutti
gli occhi si spengono, il naso si affila,
le gambe si allungano, le mani diventano pietra
e perché a sera, spesso, dopo aver fatto l’amore, mi giro
di lato,
mi porto le coperte alla bocca, stringo i gomiti al petto, e senza un
motivo
nel pallore stanco di quel momento, mi chiudo gli occhi con la mano
e piango. Valeria mi stringe con il braccio, accosta le sue gambe alle
mie,
in silenzio, e rimaniamo fermi, come due cucchiaini, storditi
nelle coperte, con gli inguini ancora caldi, accettando che il sonno
o un breve pianto ci prenda. Mario, adesso che sei nei cieli
adesso che vedi ovunque l’origine e la fine delle cose,
dimmi dove porta tanto male, tanto dolore, dove porta così difficile
e infinita
la trama che occupiamo con la nostra vita.
Dimmelo, Mario, stanno per chiuderti la bara sopra il volto
aprono la cassetta, preparano il trapano, i bulloni, i guanti di latta,
stanno per chiuderti, Mario, ma proprio adesso spiegami, rendimi chiaro
che niente è perduto, che nulla finisce, che non è gesto
inutile
quando la mia mano si ferma sul seno di Valeria e la bocca le inumidisce
il collo
le gambe si afferrano tra di loro, la pancia respira sulla pancia
e gli occhi si stringono, dimmelo ora a chiare parole
che non è materia inutile, informe, destinata al niente
quando sorrido e Valeria risponde a me sorridendo.
Luca Nannipieri
è nato nel 1979. Scrive sulle pagine culturali del
quotidiano «Il Resto del Carlino», dopo aver collaborato a
«La Voce». Ha pubblicato un saggio letterario in Best
off 2006. Il meglio delle riviste letterarie italiane (a cura
di Giulio Mozzi, Minimum Fax), L’attore e la poesia. Otto
conversazioni con grandi attori di teatro (Pendragon, 2004) e
una monografia su Mario Luzi
(Fara Editore, 2005). In poesia ha pubblicato il libro ai miei
nonni.
|
|