|
Il libro
|
|
Città esplosa
di Christian
Sinicco
Quando mi svegliai la prima volta
guardando giù il mio cuscino lontano
un occhio aveva la federa:
allora saltai l’abisso fra me
e l’azzurro dalle ciglia,
saltai nella federa
lontana da me; una ruga d’edera
violentava lo spazio non meno
della visione nelle mute vene
di pianto a quel cuore
vidi
la Città esplosa
di colpo e frenetica
su orizzonti di cielo
con la velocità della bomba
e in sussulto e in preghiera
calma in quel flutto denso
annegare nel caldo violetto
della radiazione: l’universo
come pietra preziosa
una Città nella stella
e
spazi d’infinito
erodere i motori come vento
del deserto tra rovine di civiltà
già al collasso e vapori mortali
salire il tempio della dea
per ricadere come pioggia d’atomi:
fra le ceneri gassate di vestiti
bambini dalle teste dorate
rotolanti nella sabbia
indossare nudi questo bacio,
e nei tempi remoti
quando la palpebra chiude per sentire
nei profondissimi vuoti verità
creare forme dall’informe nulla
un corpo o un’anima
o qualsiasi cosa io sia
quando mi svegliai la prima volta
saltai l’abisso fra me e l’occhio
saltai nei profondissimi vuoti
saltai, e caddi nella verità
(dall'autopresentazione)
Io credo che il linguaggio nasca molto prima di una sua sistemazione
nella scrittura: nasce attraverso l’oralità, nasce dalla
madre e dal padre; quindi da un rispondere, e successivamente per mezzo
di una riflessione interiorizzata, che si affina solo nel momento in cui
si tenta di comunicare e trarre una consapevolezza da questo tentativo.
La scrittura conserva tutti questi passaggi. Il percorso poetico è
quindi ciò che il poeta sceglie consapevolmente di comunicare attraverso
i suoi tentativi mentre passa, osserva, coglie, indica. Poi i poeti dovrebbero
saper motivare da soli le proprie scelte…
Città esplosa, raccolta risalente al 2001, è stata formata
sperimentando il linguaggio attraverso due ideologie parallele, presenti
nell’opera: la frammentazione del senso attraverso i versi, con
la ripresa del significato solo nel finale in modo concettuale; e la visione
di una città, interna all’uomo, prima, durante e dopo l’apocalisse.
È una scrittura difficile, ma molto semplice una volta orientati
da questo “gioco” che si fa attraverso flussi, portati a paradossi
concettuali, o visioni quasi mitiche, quasi fantascientifiche.
www.fucine.com
|
|