Luca Lanzoni è
nato a Bondeno (FE) il 16-01-1978. Si è laureato in filosofia presso
l’università di Ferrara. Lavora con l’agenzia stampa
L’Altoparlante. Scrive per due web magazine: www.dissenzoo.com
(magazine musiculturale per il quale pubblica i propri racconti brevi,
oltre a recensioni e interviste per le rubriche di musica) e www.impattosonoro.it
(occupandosi della redazione Emilia Romagna). |
Intervista a Luca Lanzoni autore diViola. L'AmorodioPerché scrivere racconti oggi? Per lanciare un messaggio, per fornire uno svago alternativo? Per quanto riguarda il tipo di racconti che scrivo, non credo siano elementi di svago. Sia chiaro, sarei fiero di scrivere cose che fanno distrarre le persone dalle proprie frustrazioni quotidiane, ma, purtroppo, io tendo ad appesantire la realtà. Lascio che le parole sostino per diverso tempo nella mia testa, attendo che il superfluo evapori, e così mi rimane solo il messaggio denso che vorrei comunicare, senza troppi orpelli. Credo che si debba scrivere solo se si ha qualcosa da comunicare… Altrimenti è un atto masturbatorio fatto in pubblico. Come ti sei avvicinato alla scrittura e quali sono state le letture fondamentali, quelle che poi ti hanno spinto a scrivere in prima persona? Già dalle elementari non vedevo l’ora di fare il classico
tema, soprattutto se era il favoloso TEMA LIBERO dove potevo sfogare la
fantasia. Me la cavavo discretamente, ma arrivato alle medie, poi alle
superiori, degli ottimi insegnanti mi hanno tolto tutta la voglia di leggere
e di scrivere. Dare come compito leggere La fattoria degli animali,
o fare la parafrasi di una poesia, o studiare a memoria la Divina
commedia, espropriando la scrittura della passione e delle sensazioni
che trasmette, credo che facciano odiare la letteratura quanto la
matematica. Io l’ho odiata, ma per ribellione ho continuato a scrivere
pensieri senza curarmi della forma. E a proposito dello tuo stile e della tua poetica, come ti vedi e come pensi di essere visto? Non so proprio come mi vedono gli altri, ma io, pensando a ciò che scrivo, credo di essere altalenante tra il romanticismo e il pulp… reale e surreale. Cosa puoi dire di te a chi sta leggendo questa intervista? Chi sei come persona e come scrittore? Sono una persona timida e riservata, non riesco ad essere indifferente
a nulla: per questa sorta ti empatia patologica ho formato un callo
di cinismo che mi aiuta ad analizzare le situazioni con distacco, almeno
per qualche secondo prima di sentirmi coinvolto. Sulla mia carta d’identità
non c’è scritto scrittore, ma credo che i miei racconti siano
esattamente come me… più complessi di quello che sembrano. In Anime Viola (primo testo della raccolta Viola.
L’amorodio) credo di aver, anche, descritto chi potrebbe apprezzare
ciò che scrivo: “Il viola non si può spiegare…
si avverte… c’è o non c’è dentro di te.
Non cercarlo, non cercare di capire ciò che scrivo se mentre leggi
i miei racconti non formi un pensiero, se non ritorna un ricordo intenso
che t’increspa la pelle in un brivido. Lascia perdere.” (Fara Editore, dicembre 2006) |
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