Dediche sillabiche
recensione di Vincenzo D'Alessio
Ritorna alla grande la poesia della Musio in questa nuova raccolta pubblicata
da Fara Editore che reca come epitaffio il riconoscimento dell’amicizia
per un vescovo africano.
Abbiamo sperato che la farfalla avesse dischiuso le ali dopo la bella
prova offerta nella precedente Antologia
Pubblica dal titolo Sarà da poeti il futuro
e così è avvenuto: “la mia penna che quando si mette
/ a scrivere provoca / un rumore forte e duro” (p. 88).
Di questa vibrante qualità di versi abbiamo necessità per
scoprire la valenza della poesia nel nostro quotidiano. Della poesia che
ricerca la vita che canta le emozioni, che distilla sillaba dopo sillaba
gli amori dell’esistenza. Abbiamo necessità di scoprirci
elementi indispensabili della forza chiamato “creato”.
La nostra poetessa canta in modo semplice, senza veli e coperture, il
passaggio dalla realtà infantile a quella di donna. Dal docile
mondo della fantasia a quello difficile del reale.
Stupenda la poesia Dispiace a p: 49, dove si legge il
testamento del dolore che spinge a scrivere. Più di ogni altro
argomento il sentimento che regna sovrano in tutta la raccolta è
l’amore per la vita e per l’uomo (la nonna, la mamma, il padre,
gli amici, le cose inanimate del mondo, i sofferenti, e… ancora)
e questo sentimento crescendo colmerà il dolore:
“… mi parli dell’amore / che in tragitto di canto /
parola di parola / in bocca di poeti / è uno spazio infinito /
un pulsare di cosmo / una vita che eternamente / sfogli / perché
si sparga / nel mondo” (p. 91).
(maggio 2006)
per contatti:
Vincenzo D'Alessio
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)
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