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Antologia PubblicaStorie di donne, i due racconti di Bottoni
inclusi nell'Antologia Pubblica (con noi, terza
edizione, indetto dalla casa editrice Fara, turbano il lettore per
il modo costante e continuo di ripetere volutamente un frasario d'ordine,
inteso a far confluire nella coscienza i resoconti con il quotidiano immaginario.
La fonte psichica è forte e introduce all'origine dei drammi che
sovente attraversano l'esistenza di molti esseri umani. Psicodrammi vicini
alla paranoia. Vite al limite dei sensi. Gli scritti di Alex Celli
costituiscono vicissitudini che partono dal quotidiano e superano l'ironia;
vicende croniche di un mondo decrepito, svisceratamente comico dalla parte
del "deoble" che subisce. Sembra di assistere alle disavventure
ironiche di un "paperino" disneyano, intento a difendersi dagli
attacchi degli esseri che lo circondano, anche di quelli inanimati che
sembrano avere una propria personalità. La lezione degli ermetici è alla base della poetica dell'autore
Lo Prete,
frammenti, schegge omogenee, intesi a formare il corpus delle composizioni.
La parola assunta come "aquilone" trattenuto da un filo solido,
costituito dalla ricerca linguistica, e aperto alle correnti del pensiero,
quel "fare" che muove i meccanismi profondi dell'Essere e de
suo divenire. Leggendo le poesie si scoprono tutti i "segni"
angusti che formano la corazza difensiva del "Pettirosso" che
si muove tra scene e scenari, in una terra dove anche il minimo errore
corrisponde alla fine della propria vicenda poetica. Nella raccolta poetica della Musio c'è la voglia del cambiamento da "poetucola" a "poetessa". Un vuoto da colmare. Una fragilità interiore da rafforzare. La necessità di pedalare sopra una fantastica bicicletta con le ali. La rincorsa c'è: "un tassello al cervello da riempire." I versi di Oselini si vestono di stupore per scoprire incessantemente il "calore" della vita. "Poeta gentile" l'autore si dispone all'ascolto di tutte le emozioni che la Natura lascia giungere al suo animo sovente "grigio" per mancanza di eternità. Il conflitto vive e si rigenera. C'è voglia e volontà d'incontrarsi con l'altra parte del mondo che sogna libera e sa volare oltre gli orizzonti piatti dell'esistere. Leggermente fuori fuoco "per non perdere ciò
che si è / in potenza": veramente grande e superbo il racconto
che prende corpo dalla raccolta dei versi di Segantin,
dolce e commovente, sdrucito e stropicciato, teneramente esaltante nei
sentimenti che spesso l'umanità abbandona lungo la strada. Montoro Inferiore, aprile 2005
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