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Il libro
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chiara
di Chiara De Luca
Pioggia
Non lava via la pioggia niente
ma ticchetta e tiene compagnia
nel divario aperto con il senso
in questo giorno denso di nondetti
ti seguo per inerzia sulla strada
solo per uscire dalla melma che ho
alle spalle, ti chiederei, se posso,
di sederti un attimo con calma
guardarmi negli occhi e di spiegarmi
che hai deciso, hai qualche piano in mente
o altro non fai che seguire un nuovo niente
come fai a essere sicura di dovere
fare a tutti i costi la dura per piacere
spiegami che ti suggerisce
che sia la strada giusta da seguire
vorrei tu ci pensassi, amica
e calcassi un attimo sul freno
perdessi un treno, ti sedessi
qui sul pavimento, dove corri, vita
non ti sei accorta che mi hai seminata?
(dall'autopresentazione)
Non ho mai saputo di preciso cosa volessi fare nella vita. So soltanto
che vorrei continuare a scrivere, correre una decina di chilometri al
giorno, leggere e rileggere alla rinfusa, essere, dentro di me, libera,
tradurre, perché è il modo più profondo di leggere.
Poiché tutte le persone che seguono il mio percorso poetico, e
con cui dialogo su poesia, ma soprattutto vita, abitano lontano, sfrutto
allo stremo ogni forma di comunicazione: epistolare, telepatica, telefonica,
telematica, via segnali di fumo e piccione viaggiatore.
Forse il fatto di prendere treni e vivere divisa in più città
è un vantaggio, ti costringe a vedere. Ti accorgi che la tabella
di marcia non si ferma, il biglietto lo devi “obliterare”,
gli orari scorrono sui tabelloni, i treni partono, la gente non pensa
alla poesia, o non si chiede se ciò che sta dicendo, pensando,
facendo sia poesia. E allora non mi pongo la questione dell’ “a-che-serve”,
so soltanto che è necessaria a me e alle persone con cui la vivo.
Credo che la poesia sia uno spazio di incontro, un incontro che non è
possibile forzare, può solo avvenire. E credo che l’unica
cosa da fare per sostenerla, per ampliare quello spazio, è scriverla,
ascoltarla, lasciare che la si ascolti dove ce ne sono le premesse. E
cercare di crearne di nuove, superando divisioni e arroccamenti.
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