|
Scheda:
Rosete de Sa'
Indagini in stato
di quiete
|
|
Il giardino di Maxwell
Riconoscere la falsita' delle parole in maniera cosi' evidente gli aveva
fatto perdere qualsiasi capacita' di dialogo: percio' si era dedicato
interamente alla lettura. Per lui non c'era niente di piu' ovvio che dimenticare
tutte le speculazioni linguistiche per impegnarsi in un altro tipo di
codice formale, molto meno complesso, che gli ricordava lo scontro fertile
suscitato da una lettura anonima: un inizio di matrimonio legato a un
grande e singolare progetto.
Mercia Maos se lo trova di fronte, sulla porta di casa, come un cane abbandonato,
immobile, con la pagina degli annunci in mano: stava ancora pensando se
suonare il campanello. Non e' necessario bruciare
neuroni invano per capire che si tratta di un uomo disposto a condividere
un modesto domicilio con qualcuno: aveva letto l'annuncio di Mercia. Lo
fa entrare con poche parole, senza cerimonie, e intanto stanno affezionandosi
l'uno all'altra, lentamente, scambiandosi sguardi languidi. Lui entra
in quella casa e nella sua vita come per una seconda volta, fino al giorno
fatale, con delicatezza...
La giovane sposa non disdegna di sfruttare cio' che di piu' inesplorato
c'era ancora in lui. Durante la festa d'inaugurazione del progetto di
Maxwell, Mercia Maos, approfittando di un momento di fuga tra una intervista
annaffiata da una coppa di vino di incontestabile annata e
i sinceri complimenti di qualche vecchio ammiratore, segretamente, mi
rivela certi particolari intimi della vita trascorsa con lui.
|
|