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Forum per la famiglia
La famiglia tra idealità e quotidianità
€ 14,00 pp. 120 (Imprinting)
ISBN 8887808953
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Questa indagine è nata dall’iniziativa dell’Associazione
“Forum per la Famiglia” di Rimini ed è stata realizzata
grazie alla collaborazione del prof. Simeone dell’Università
Cattolica di Brescia che insieme alle sue collaboratrici ha redatto il
questionario utilizzato per l’indagine, della dott.ssa Barbara Zoffoli
ricercatrice dell’Università di Bologna (corso di laurea
di Statistica – sede di Rimini) autrice della raccolta dati e della
dott.ssa Sabrina Zanetti che ha curato il commento dei dati emersi dalla
ricerca e la stesura del presente testo. Ma tutto ciò non sarebbe
stato possibile senza il contributo finanziario dell’Assessorato
ai Servizi Sociali del Comune di Rimini. L’obiettivo principale
di questa ricerca consiste nel cogliere la fisionomia del disagio sociale
e relazionale nelle famiglie del comune di Rimini, nel contesto del “progetto
famiglia”, con lo scopo di valutare le principali problematiche,
i bisogni degli utenti/non utenti dei servizi, la qualità dei servizi
già presenti e gli eventuali punti critici su cui intervenire.
A conclusione vengono riportate due relazioni: la prima di Sergio De Vita,
psicologo e psicoterapeuta, che offre una visione specificatamente psicologica
di uno degli aspetti della relazione, quello del valore e della idealizzazione;
la seconda a cura di Cesare Giorgetti, operatore pastorale, relativa al
ruolo della comunità cristiana al servizio delle famiglie.
Per valorizzare la famiglia, sempre più soggetta a fenomeni di
disgregazione e sofferenza, è necessario recuperare il rispetto
della integralità delle dimensioni umane. Questo recupero:
“Lo dobbiamo fare iniziando dagli adolescenti, da coloro cioè
che per la prima volta si affacciano all’orizzonte della vita intesa
come “vocazione”, come domanda di senso, accompagnandoli nella
scoperta del significato delle emozioni e dell’amore quali strumenti
di comprensione della realtà, come modi di partecipazione alla
vita con gli altri. Lo dobbiamo fare con le coppie già formate,
giovani e adulte, approfondendo i temi e i passaggi fondamentali della
vita d’amore. Con le coppie in crisi, facendoci compagni di strada
e amici. Lo dobbiamo fare anche con le coppie già separate perché
al di la di quello che è il significato personale di un tale evento,
esso non cancella e non vanifica del tutto quella esperienza d’amore
che sta alla radice stessa dell’esperienza di genitore.” (p.
112)
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