Intervista ad Ambra Crociani
L'Isola continentale
Cosa puoi dire di te a chi ti sta leggendo?
Sono una ragazza di vent’anni che ha appena pubblicato il suo primo
libro e sono felicissima di poter vivere questa esperienza. È un
punto di partenza importante, penso, una spinta per continuare a fare
quello che mi piace, sempre.
Quanto e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato quando ero molto piccola. A quattro anni e mezzo sapevo già
scrivere il mio nome. È stato un amore a prima vista si può
dire… Con il passare del tempo l’importanza della scrittura
si è intensificata e cercherò sempre di mettere in gioco
le mie capacità volendo migliorare e maturare ancora tanto. La
strada da intraprendere è lunga, ma il viaggio sicuramente uno
dei più affascinanti. Scrivendo trovo la mia vera dimensione, riesco
ad esprimere me stessa e ciò che penso senza timori e confini.
Quali sono e sono stati i tuoi autori di riferimento?
La lettura è sempre stata una mia passione. Qualsiasi libro può
diventare un punto di riferimento e dare qualcosa di importante da trattenere
e conservare. La loro capacità più magica è quella
di risvegliare nelle persone la fantasia, un elemento indispensabile di
vita. Non ci sono quindi, per me, alcuni autori che sono più importanti
di altri. Cito, invece, l’ultimo libro che ho letto per piacere
e non per impegno universitario: La luna e sei soldi
di W. Somerset Maugham.
Com’è nata l’idea di scrivere L’Isola
Continentale?
Dovevo partire per l’Australia, una meta incredibilmente bella
per un viaggio studio. Mi sono documentata, ho letto molto su questo Paese
e una volta lì, è nata la voglia di trasformare il mio viaggio
in un viaggio per tutti…
Pensi di aver inviato un “messaggio particolare”
scrivendo questo tuo romanzo breve?
In realtà, penso che di messaggi ce ne siano tanti, fra le righe.
Ho voluto dire forse troppe cose, e forse ho addirittura troppo esposto
me stessa. Ma, una volta che si ha la penna in mano, è difficile
trattenersi, i pensieri scorrono come fiumi. Il valore del viaggio è
comunque ciò che volevo trasmettere maggiormente. È importante
non rimanere troppo attaccati alle cose, spaziare, conoscere e non chiudere
mai gli occhi e la mente.
Quale tipo di lettore credi possa essere particolarmente interessato
al tuo libro?
Sicuramente chi ama viaggiare e vuole conoscere meglio l’Australia.
Ma scrivendolo non ho pensato a un tipo di lettore ideale. Credo che per
essere interessati ad un libro basti sfogliare la prima pagina e tutto
ha inizio…
Hai progetti nel cassetto?
Vorrei ampliare le mie collaborazioni su quotidiani e riviste, per intraprendere
al meglio la carriera di giornalismo. Un altro desiderio? Quello di non
smettere mai di scrivere, anche romanzi brevi…
(Fara Editore, luglio 2005)
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