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Scheda:
Orfeo Bartolini
Capetown-Bellaria.
La sfida
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Intervista a Orfeo Bartolini,
autore di Capetown-Bellaria. La sfida
Chi è Orfeo Bartolini?
Orfeo è un uomo che ha trovato sé stesso, ed
avendo fatto una fatica bestia, sente il dovere di
ringraziare Dio aiutando i suoi simili in difficoltà a
trovare sé stessi.
Cosa ti spinge a scrivere?
Scrivo per condividere emozioni: suscitarle in me, o
riviverle, e donarle a chi legge. In questo, un reportage
non è affatto diverso da un'opera teatrale o un
racconto.
Che ruolo svolge oggi il libro: un ruolo di conservazione
delle radici culturali, un oggetto che ha il fascino
d'antan, un simbolo di status per l'intellettuale doc, il modo
più economico di immagazzinare sapere anche in luoghi privi di
fonti di energia?
Può essere tutto questo, e molto di più: un'ancora di salvezza,
un oggetto prezioso, un amico da portarsi nel letto per oziare in santa
pace, un dono divino che ti cambia radicalmente la vita. Sostanzialmente,
è un mezzo per comunicare fra esseri umani.
Quali sono stati i tuoi autori di riferimento?
Salgari, Guareschi, Bonelli (sì, quello di Tex), Omero, Voltaire,
Manzoni, Montanelli, Verne, Dante... Dio sa
quanti ne dimentico. Questi, però, mi hanno formato e
dato le emozioni più forti.
Qual è l'atteggiamento che si dovrebbe avere per conoscere
un po' più a fondo le culture con cui si entra
in contatto viaggiando o semplicemente vivendo in una società sempre
più multiculturale?
Rispetto profondo di sì, della propria identità culturale,
delle proprie radici e dei propri miti di fondazione.
Questa è la base. E poi curiosità, coraggio (che non consiste
nell'ignorare la paura, ma nel superarla), e amare il prossimo come noi
stessi, né di più né di meno. In queste condizioni,
dovunque ci troviamo e per quanto magre siano le nostre tasche, siamo
padroni del mondo ed ogni contatto con l'altro da noi non solo ci arricchisce
e ci migliora, ma ci fa riscoprire noi stessi.
Come riassumeresti il tuo "messaggio"?
"Se c'è qualcosa che puoi fare, o che puoi sognare, comincia!"
(Goethe) "Nunquam submergi" (Anonimo bellariese, fine XX sec.)
(Fara Editore, maggio 2000)
orfeo42@libero.it
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