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dello stesso autore
La simmetria imperfetta
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Su Pietrisco
Da: Angelo.Leva@alcatel.it
Data: Mon, 20 Feb 2006 14:15:19 +0100
Caro Alessandro,
ho letto il tuo bel libro di poesie.
Non so se posso dire cosa penso, e non vorrei perche' non ne sono all'altezza,
ma ho deciso di dirtelo col peso che può avere un parere di un
inesperto come me.
Ho letto molto lentamente le poesie una ad una perché non le capivo
leggendo velocemente.
Poi ho scoperto un mondo.
Ho scoperto che hai una grande attenzione per la natura umana e in un
certo senso ne induci la sua origine. Hai un grande senso religoso di
apertura all'infinito e allo spirituale mai poi mi sono detto che non
è corretto dire questo, è più corretto secondo me
dire che quelle aperture sono in realtà una manifestazione conclamata
di Fede.
Ho notato ad un certo punto che trattavi poco degli oggetti, dell'ambiente
che circonda chi vive in quelle poesie ma al contrario tratti molto del
sentire e del vivere un'esperienza. Al centro c'è la persona e
la tua
concezione di uomo. Le poesie cariche di significato mai scontato, hanno
il carattere della traccia meditativa, dello spunto di riflessione. Manca
un po' la figura metaforica perché tu quando scrivi vuoi essere
diretto, vuoi essere sintetico ma allo stesso tempo ti preoccupi di trasmettere
esattamente un pensiero. La tua in poesia e' una foga comunicativa perché
si vede chiaramente che ci credi.
Esce quindi una struttura di comunicazione fortemente impostata che trasporta
sia il senso della bellezza delle cose che il rischio di cozzare contro
impostazioni diverse.
Non scrivi per tutti perche' credi chiaramente che amare una persona ti
porti necessariamente a fare una scelta e a volte una selezione.
Il pietrisco assurge quindi a scampoli di preziosità, un contributo
considerato da te piccolo in un mare di cose grandi, che sono il tuo mondo,
e che sono per fortuna anche il mio.
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