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Antonella Pizzo gestisce il sito
Poetienon ed è tra
i fondatori dell'Attenzione
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Antonella
Pizzo
Catasto ed altra specie
recensione di Vincenzo
D'Alessio
La raccolta di poesie di A. Pizzo
si apre con una composizione poetica i cui versi diverranno successivamente
i titoli delle singole poesie contenute. Originale, come un faldone catastale
per contenere più fogli di particelle di proprietà di un
singolo o più persone.
L’epigrafe apposta alla plaquette ci lascia comprendere l’immediata
intimità della poetica: gli affetti che accompagnano la vita dell’Autrice.
Il fuoco generatore del verso, i diverticoli della memoria, il colore
“seppia” dei ricordi, è per antonomasia quello dei
grandi scrittori siciliani: “fotografie in seppia e carretti carichi
/ di masserizie, sacchi di carrube e grano” (p. 33).
Nell’ascolto dei versi compare la magica fonte del grande scrittore
siciliano L. Sciascia, A ciascuno la propria mappa: “È una
grande mappa, non tanto grande / a pensarci bene la scala è come
le altre: / 1:4000, 1:2000, 1:1000 / (…) la macchia è un’isola,
il foglio è un grande mare” (p. 32).
La versatilità provocatoria della Nostra si raccoglie in tutte
le composizioni, quasi una sfida alla quotidianità rarefatto e
all’ineluttabilità dell’esistenza, un dialogo con le
cose che la circondano e che l’invitano alla mimesi esistenziale:
partire dal microcosmo famigliare per raggiungere l’irraggiungibile
perfezione matematica dell’io nell’essere e nel divenire.
Bene ha sintetizzato Stefano
Guglielmin quando accosta la poetica della Pizzo a quella leopardiana,
citando forse quel dialogo tra Tristano ed un amico nel quale il dolore
personale è solo l’involucro di partenza prima di raggiungere
“la chiarità delle cose oscure”.
A noi piace confrontarci con tanta voglia di “soffiare” sulle
pagine della storia, tra le carte parlanti, la “rabbia che si fece
salto”, “o come il tempo che segna l’oggi e l’ora”.
L’autrice ha una sua forza filosofica attaccata alle radici “greche”
della sua natalità; all’epifanica migrazione tra “cuore
e bile”; in cammino verso un approdo dove esultare nella meraviglia
dell’idealità intraducibile.
(agosto, 2006)
per contatti:
Vincenzo D'Alessio
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)
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