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Scheda:
Leonardo Gazzola
Racconteatrando d'Africa
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Probabilmente l'Africa ora e' piu' vicina, anzi, forse e' meglio dire
e' meno lontana. Da Rimini. Per l'intero mondo, il "Continente Nero"
e' spazio della terra
perduto, un immenso vaso di Pandora da cui escono soltanto tragedie, epidemie,
morte e violenza. Un lontano ricordo soltanto prima di conoscerlo(...).
Ormai e' diventata impresa ardua quella di riuscire a descrivere l'Africa
senza inanellare una serie infinita (spesso involontaria) di luoghi comuni.
Le colpe del colonialismo, l'assalto economico dell'Occidente, la terribile
siccita', l'aumentare progressivo della desertificazione e tanti altri
vecchi stereotipi. Per carita', tutto vero, ci mancherebbe. Solo che leggendo
libri dedicati all'Africa, nasce un'impressione sempre piu' incombente:
parlare dei massimi sistemi della "negritudine", non serve (o
meglio serve a poco) a
capire quel pezzo di terra bagnata dall'Atlantico, dall'oceano Indiano
e che incapsula in una forma bizzarra il Mediterraneo(...).
Parlare dell'Africa attraverso le storie vissute di personaggi africani,
sembra la chiave di volta dell'iniziativa editoriale. Il tutto corroborato
da parallele iniziative, come il Premio letterario per immigrati
indetto da "Eks&Tra", associazione che si propone di far
conoscere la ricchezza delle tradizioni culturali al fine di favorire
l'integrazione fra espressioni sociali diverse.
"Pensiamo che attraverso la letteratura si possano compiere passi
da gigante per egevolare l'intreccio e la tolleranza fra gente che ha
vissuto e vive secondo riti e culture diverse" - spiega Alessandro
Ramberti, direttore editoriale di Fara - "Dopo l'esperienza del concorso
(piu' di 200 racconti) quello che colpisce di piu' di questi testi e'
il senso di dignita', di rigore. Libri privi di auto-commiserazione, nonostante
siano scrittori spesso dalla vita non semplice a causa dei problemi che
l'immigrazione comporta"(...).
Ed e' da queste provocazioni intellettuali - ma non solo, direi anche
sociali - che si tenta di smuovere il silenzio
su temi scomodi come il Terzo Mondo, le minoranze
(...). Temi dai quali i grandi editori girano al largo e per chi volesse
approfondire la questione, scoprirebbe (guarda un po') che sono filoni
letterari poco remunerativi. Si', per dirla in soldoni, sono condannati
a tirature risicate, a rischi di rese pesanti, a guadagni prevedibilmente
modesti.
MatteoTassinari
«Riminilibri» Luglio 1995
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