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Gladys Basagoitia Dazza

La vía del arco iris
La via dell'arcobaleno

€ 12,00 pp. 150 (Sia cosa che # 111)
ISBN 978 97441 73 1

Copertina di Franz Ramberti (KalEidon, Rimini)

Prefazione di Antonio Melis
Postfazione di Alessandro Ramberti

«Gladys Basagoitia continua a tessere, controcorrente, la tela inesaurible della sua poesia. È significativo che in questa raccolta ricorra proprio quella metafora della scrittura, che ci ricorda l’etimologia della parola testo. Costruire il testo, il tessuto, è il compito fondamentale della sua vita. Attraverso questo lavoro costante e sapiente, riesce in primo luogo a conservare la memoria, che trasforma anche l’assenza in una presenza. La dimensione del ricordo si coglie soprattutto nella prima parte di questo libro, dove viene evocata la figura della madre e il lessico familiare della propria infanzia. (…) La parola-chiave di questa raccolta è dare, donare: darsi donando, per essere esatti. Questo verbo è il segno che è possibile stabilire un’altra relazione fra gli esseri umani e fra gli esseri umani e la natura. Il suo simbolo più alto è rappresentato proprio dalla poesia e dal suo carattere gratuito. Gli uomini posseduti dallo spirito e dall’ideologia pragmatica, affermano che la poesia non serve. Essi non sanno che, con questo giudizio di condanna, stanno
facendo un elogio involontario della poesia. Il loro “non serve” significa, letteralmente, che la poesia non è serva, è libera. In realtà, da un altro punto di vista e in un altro senso, la poesia di Gladys “serve”. Essa è infatti animata da uno spirito di servizio, verso sé stessa e verso gli altri. Assume così una funzione terapeutica contro il male di vivere, individuale e collettivo.» (dalla Prefazione di Antonio Melis)

ora gusto il dono / di volerti bene fratello / ed essere felice / ad ogni raro incontro

Gladys Basagoitia Dazza, biologa, è nata a Lima e risiede a Perugia. Premiata più volte in Perú, Brasile e Italia in concorsi nazionali e internazionali, è pubblicata in Argentina, Messico, Nicaragua, Stati Uniti, Portogallo e Colombia. Fra le numerose opere: La zarza ardiendo, Peces ebrios (Premio J.M. Arguedas, Lima, Perú, 1969), Otra vez sobre el viento, L’infinito amore, Donna Eros, Selva invisibile, Polifonia, Acquaforte (Targa del Parlamento Europeo, Premio Anguillara Sabazia 2004), Mujer Eros, Aguafuerte, Rêverie (Premio Nuove Scrittrici 2005), Il colore dei sogni (in FaraPoesia, 2005), La carne / El sueño (finalista al Premio Montano 2008), Danza Immobile (spagnolo a fronte come il precedente, Premio Città di Marineo 2011, Premio Minerva Etrusca, Perugia 2011), Finestra cosmica (Fara 2012), la silloge trilingue insieme alla poetessa Vera Lúcia de Oliveira Radici, innesti, diramazioni (Perugia 2010); le raccolte bilingui Oceano di luce (Fara 2013, Premio Camaiore 2014) e Aurora del rinascere (Fara 2014). Narrativa: Il sorriso del fiume, pubblicato poi da Fara in edizione ampliata come Il fiume senza foce (Premio Città di Salò 2009, Premio Prata P.U. 2009, Premio Anguillara Sabazia 2010). Ha tradotto poeti dall’italiano allo spagnolo e viceversa, soprattutto donne. Ha curato e tradotto Donna Carta di Musica (Centro Documentazione “Donne del mondo”, Perugia, 2005) con poesie di Gloria Mendoza Borda, Rosina Valcárcel e Ana Berta Vizcarra. Nel web: farapoesia, veraluciadeoliveira, donnemondo, casadellapoesia, filidaquilone e altrove.

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