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L'opinione di Antonio De Rose:
Caro Alberto,
ho letto Piano e devo dire che in proporzione a come il testo si legge, intensamente, tutto d'un fiato, se ne esce trafelati per la folla di cose da dire. Piano in buona sostanza, pone all'attenzione un lavoro fatto sulla/con la lingua che porta a rimodulare il modo in cui si sta guardando il mondo. Da uno scenario in apparente fissità di scena - e dal quale sembrerebbero restare esclusi gli 'edifici' - si sviluppa un movimento di 'costruzione', come quello della poesia; che diviene anche ondivago, di rottura, e non ha bisogno di manifestarsi tanto in trame verticali quanto in 'Piano'. Secondo lo schema aperto del rizoma, nel quale però può capitare di ospitare strutture che si proiettano verso l'alto.
Ed è qui che "La scultura comincia".
Perché in fondo, come in un linguaggio che è per sua natura fatto di spazio / tempo, "La terra va nella terra". |
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Alberto Mori
Piano
€ 11,00 pp. 54 (Sia cosa che # 90)
ISBN 978 97441 07 6
In copertina due foto dello stesso autore: Piano Soppeso, Angle of Energy (2011).
Segnalato al Premio Montano 2012
Prefazione di Maria Grazia Martina
“Dall’arto allagante / muove braccio di mare /
Prende il largo / dall’estensione verso orizzonte” :il Piano di Alberto Mori è una vibrazione linguistica, un pensiero multilaterale, un suono oscillante della carne, un taglio vivido permanente nella liquidità del nostro vivere. C’è dunque una tensione ossimorica e invasiva, distillata da uno sguardo incarnato in una realtà che il poeta trova sempre sorprendente e, sia pur criticandola, in un certo senso la salva: ce la porge, ce la fa considerare, ci chiede un implicito impegno a trasformarla. Come afferma Maria Grazia Martina alla fine della sua empatica Prefazione, in queste poesie troviamo la “cura appassionata nella ricerca della parola e sulla parola, che Alberto Mori infaticabilmente pondera, plasma e matematizza col gesto nel senso del fare poetico”. C’è in fondo ancora un piano auspicato nei versi di questa raccolta, un quid in cui “L’iperbole si lancia ed intercetta // La litote appena asciugata”, una dimensione laterale in cui è possibile assaporare lo spiazzamento zen del “Tempo organico effato / dalle ombre chete delle posate”.
Alberto Mori, poeta performer e artista, sperimenta una personale attività di ricerca nella poesia, utilizzando di volta in volta altre forme d’arte e di comunicazione: dalla poesia sonora e visiva, alla performance, dall’installazione al video ed alla fotografia. La produzione video e performativa è consultabile on line sulla pagina YouTube e Vimeo dell’autore e nell’archivio multimediale dell’Associazione Careof / Organization for Contemporary Art di Milano. Collabora inoltre, con molti fra i più noti poeti contemporanei, italiani e stranieri, per la realizzazione di letture pubbliche, manifestazioni ed eventi dedicati alla poesia. Negli ultimi anni più volte finalista del premio di poesia “Lorenzo Montano” della rivista «Anterem» di Verona.
Dal 1986 ha all’attivo numerose pubblicazioni.
Nel 2001 Iperpoesie (Save AS Editorial) e
nel 2006 Utópos (Peccata Minuta) sono stati
tradotti in Spagna. Per Fara Editore sono stati editi Raccolta (2008) Fashion (2009) Objects (2010) e Financial (2011).
website: www.albertomoripoeta.com
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