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Recensioni e segnalazioni
L(')abile
traccia (Andrea Borla)
Focus
(Avril-Mai-Juin 2007)
Il Gazzettino (20-3-27)
Vincenzo
D'Alessio
I giudizi dei giurati
della V edizione del concorso Pubblica con
noi
Bottoni: Sono importanti la potenza
e la fantasia nell’inventare un altro ritmo (in senso proprio: musicale)
della narrazione, molto violenta. Appaiono qua e là tracce di enfasi
e di letterarietà (un verbo come “biondeggia”, ad esempio),
che in parte potranno essere corrette da un buon editing, e in parte sono
valide, perché inserite in una struttura non banale. All’interno
della raccolta, il lavoro migliore è senz’altro “Coccodrillo”.
(Massimo Sannelli)
Eccel: Una lunga meditazione sul senso
o non senso della vita e un insolito scandaglio dell’apparente quotidianità
costituiscono il senso di questo percorso narrativo, a metà tra
diario intimo e flusso di coscienza di joyceana memoria. (Massimo
Pasqualone)
Un lavoro di narrativa più tradizionale, anche sintatticamente,
rispetto agli altri segnalati qui. E questo non è un difetto, ma
è chiaro che una gestione più tradizionale implica la necessità
di una maggiore forza nella concatenazione degli eventi. (Massimo
Sannelli)
Guerri: È un onesto, sincero
e appassionato racconto-testimonianza, che non nasconde le contraddizioni
di un rapporto madre e figlia “sociale” e non biologico, mette
a nudo il desiderio di maternità mai sopito in una donna e legge
tutta la vicenda raccontata attraverso questo sguardo femminile. In tempi
di adozioni che fanno discutere vale la pena di leggerlo. (Francesca
Lozito)
Sapienza Jouven: Un esempio di racconto
“personale” scritto con la dovuta leggerezza, caso raro di
questi tempi. Colpisce soprattutto per il tono della scrittura, dinamico
nella scelta dei termini e assai poco convenzionale.
(Francesca Lozito)
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Otto Mani
Storie di vita
€ 15,00 pp. 300 (Sia cosa che)
ISBN 978-88-95139-10-4
Queste pagine contengono i racconti di quattro autori (Marco
Bottoni, Emanuele
Eccel, Giuliana
Guerri, Giusi Sapienza Jouven, selezionati
dai giurati della V edizione del concorso Pubblica
con noi. Ecco cosa ne pensa Stefano
Martello (giornalista e scrittore):
Quello che stai per iniziare, caro Lettore, è un inno alla
Vita. E stai pure tranquillo, non è la Vita che ci siamo abituati
a vedere sul grande schermo; non è necessariamente a lieto fine
e non coinvolge necessariamente argomenti alti. Non è una introspezione
di fronte ad un tramonto… anzi, potrebbe anche non essere romantica.
Ha un profilo più basso, si fa scorgere nelle piccole cose, si
alimenta di quotidianità, di corse che stroncano le gambe e riportano
a galla altre vite, di verità che emergono quando siamo più
indifesi… o più sinceri, dipende.
Una Vita beffarda e un po’ infame che si serve di scelte casuali
per illuminare uno spicchio di esistenza e per avvertirti che anche un
luogo di vacanza può divenire importante, basta che non lo scegli
con troppa decisione e che sia lui a scegliere te.
È una Vita che gioca con il nostro tempo e con i nostri affetti;
è un bambino dispettoso che costruisce e poi distrugge e poi ricostruisce
ancora. Rapporti apparentemente sicuri che si sgretolano di fronte ad
un problema; rapporti apparentemente fragili che si consolidano e traggono
dalla difficoltà forza e valore e sincerità.
Una Vita che si burla dei nostri alibi, delle nostre piccole bugie
per tutelare una partita a tennis, e si fa avanti come un pugile suonato
da troppi incontri che ancora si diverte a vedere il colore del proprio
sangue. Che ancora si diverte a girarti intorno per il solo gusto di constatare
come sudi per stargli dietro. Una Vita che onora i proverbi della nonna.
Chiusa una porta si apre un portone… o una “base” parigina
da una bella ragazza spagnola.
Di più non sono tenuto a dirti, caro Lettore; è troppo alto
il rispetto e l’ammirazione per chi sceglie volontariamente di confrontarsi
con un foglio di carta o una schermata di computer. Così come è
alto il rispetto per Te, che sceglierai e pagherai un prezzo per questo
libro.
Non voglio levarti il divertimento e nemmeno le pagine amare, malinconiche,
divertenti, aspre e dolorose che questi quattro Autori hanno voluto offrirTi.
Potresti in un futuro restituirmi lo scherzo e levarmi ogni sorpresa;
certo, potresti anche non cogliere tutti gli aspetti e lasciarmi qualche
briciola, ma potresti forse essere più bravo o meno vigliacco di
me, ed io non posso permettermi il rischio. Non quando un pomeriggio anonimo
si trasforma in una esplosione di parole e di stati d’animo che
non aspettavo. Potrebbe non succedere più per giorni o per settimane.
Nella Vita non si sa mai.
Gli autori:
Marco Bottoni, nato a Castelmassa (RO) sulla riva sinistra
del fiume Po, è medico. Nel 2004 la Newton & Compton pubblica
“Sullo stesso treno” nei Racconti nella Rete 2003 (presentato
alla Fiera del Libro di Torino); Montedit pubblica la raccolta L’Altro
e altre storie. Nel 2005 Fara inserisce “Storie di Donne”
in Antologia Pubblica; Fullcolorsound pubblica “Addio” in
Parole in corsa III; Giulio Perrone pubblica “Mareo” in IO
scrivo – narrativa. Nel 2006 corre con la Fiamma Olimpica di Torino
nel Comune di Mira (VE); pubblica con Fara la sua seconda raccolta di
racconti intitolata Sullo
stesso treno. È socio fondatore della Associazione Culturale
“Amici di Gianni per il Patì – Onlus” che sostiene
progetti di alfabetizzazione e recupero sociale dei meninos de rua di
Salvador de Bahía (Brasile), per la quale tiene corsi di Educazione
sanitaria, Educazione alimentare e Educazione all’ascolto della
musica. Sito personale Marco Bottoni
Nato nel 1964, trentino, dopo aver ben saturato le sua capacità
cognitive al Politecnico di Milano, Emanuele Eccel decide
di fare della meteorologia la sua professione, esercitandola in un istituto
trentino che si occupa di ricerca per l’agricoltura e l’ambiente.
Nel 1997 inizia a scrivere, senza particolari motivazioni. Negli anni
seguenti alcuni suoi racconti vincono premi in concorsi locali. In questo
periodo continua a coltivare parallelamente il suo interesse per la musica
e il teatro, occupandosi anche occasionalmente di drammaturgia. È
questa la prima occasione in cui può godere della soddisfazione
di condividere alcuni suoi scritti con un pubblico di lettori, per quanto
piccolo.
Giuliana Guerri è nata a
Perugia nel 1953. Attualmente risiede vicino a Milano dove lavora come
informatico.
Tiene nel cassetto gli scritti di sei anni, e solo da poco qualcuno di
loro è riuscito a uscirne. Con Una ragnatela di lana rossa
ha vinto il X concorso nazionale di scrittura femminile Ma
adesso io con premiazione a Faenza l'11 marzo 2007.
Da Catania, Giusi Sapienza Jouven ha cominciato presto
a esplorare il mondo. L’interesse per le culture è all’origine
della sua Laurea in Lingue e Letterature Straniere e del Diploma di Interprete
e Traduttrice. Ha vissuto in quattro paesi, ha lavorato come interprete
e come traduttrice, ha insegnato, è stata redattore capo di un
giornalino. Abita non lontano da Parigi ma vola spesso verso la sua Sicilia.
Ha pubblicato in Italia e in Francia: novelle (due in Voci
Condivise, Fara 2006), qualche poesia, dei reportage. Una sua biografia
immaginaria è arrivata seconda nel concorso “L’altro
italiano” (Parigi 2002) e la commedia Il cielo e io, il
cielo e tu si è classificata terza al concorso “Elsa
Morante” (Roma 2006). Sta ultimando un romanzo e milita per Amnesty:
due modi diversi di dedicarsi agli esseri umani
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