Matteo Bonvecchi In crepa di melograne € 10,00 pp. 72 (Vademecum 39), marzo 2020 ISBN 978 88 94903 92 8 Copertina di Giacomo Ramberti Giudizi dei giurati Andrea Biondi e Michele Brancale Nota di lettura di Mons. Pietro Spernanzoni Opera poetica prima classificata al concorso Narrapoetando 2020 E beato chi non nasconde / il suo bisogno nell’orgoglio / chi non pensa di far tutto da solo Una splendida immersione dell’attuale nel sacrale, dell’umano nel divino… i due testamenti aleggiano sopra e dentro questi versi pieni di desiderio, musicali, intensissimi: La giara è bucata / solo perché comunichi, condivida. //Perché si doni. poi noi / a penetrare / ai dolci salmi della sera / gli abissi del cielo… – è versato intanto / in crepa di melograne / il vino rosso sangue / (…) / tra noi il miracolo della tua parola / è un bema già pulsante / (…) // è il tuo corpo lassù in alto «Il centro di tutto è il Cristo, che incarna la stessa dicotomia: “leone dal viso d’agnello”, e appare contemporaneamente nella sua luce abbacinante e nella sua kènosis: la spoliazione dalla maestosità divina.» (Andrea Biondi) «L’autore assume con scioltezza il linguaggio biblico (…) per cogliervi “l’indicibile presagio” della morte e la profezia del futuro.» (Michele Brancale) Matteo Bonvecchi è docente al Liceo Classico di Macerata e vive a Montecassiano. Laureato con una tesi sulla teologia e spiritualità delle Croci dipinte francescane nelle Marche, cura una passione per la storia dell’arte locale. Folgorato dalla testimonianza poetica grazie alla lettura giovanile di Turoldo, con Le odorose impronte ha vinto il Faraexcelsior 2018. |