Siamo lieti di comunicare il risultato della prima edizione del concorso
Pubblica con noi 2002.
I giurati David Aguzzi,
Sandra Ammendola, Angela Barlotti, Daniele Bottura, Andrea Campanozzi,
Alessandro Giovanardi, Mauro Raggini, Alessandro Ramberti e Michele
Ruele hanno così votato:
La città parallela (di Ambrogio Ciceri - Milano) punti
3
Anche se le scelte lessicali e la narrazione risultano a volte un po
anonime e dispersive, lautore sa creare unatmosfera che
un uso maggiore dei dialoghi e un intervento più essenziale del
narratore renderebbero ancora più coinvolgente.
Ragazzo (di Manlio Ranieri - Bari) punti 3
È un bel racconto, un esempio di letteratura militante. Si sente
lurgenza di dire la propria opinione su un fatto scottante e attuale.
Dal punto di vista narrativo tradisce ancora qualche incertezza, ma
si tratta di un autore senzaltro interessante.
Attimi dazzurro (di Paolo Domeniconi - Cesena) punti 6
Testo poetico e visionario, notevole lespressione giorni
di opposta luce.
Roulette balcanica
(di Drazan Gunjaca Pola) punti 6
Dramma che conferma ciò che generalmente sempre temiamo: "Godot
è meglio aspettarlo che incontrarlo."
Con il sangue io scrivo sul tuo corpo (di Chiara Pizzinat
Imola) punti 9
Sviluppa unidea complessa e appassionata, raffinata ed impietosa,
fantastica e vera. Meravigliosamente classica e barocca a un tempo.
Duemila e una luna
(di Loretta Raggini Rimini) punti 12
Belle le incursioni di stralci letterari altrui: si trovano legami atemporali;
le citazioni sono stimolanti alla scrittura e viceversa.
Il coro (di Carlo dellOrto Verbania) punti 15
Più voci, più storie con un ritmo determinante che ci
accompagna attraverso la storia.
È scritto da un autore maturo. È pieno di forza, rabbia,
vitalità. Affascina la resa di un mondo frammentario e allo stesso
tempo ordinato: dalle schegge di realtà si intravede il filo
che permetterebbe la composizione di un mosaico. Un mondo senza un punto
di vista sicuro, bensì incerto per cui la realtà può
essere solo frammentaria, incerta, a volte contraddittoria: ogni asserzione
("Io so come vanno le cose del mondo
") è valida
solo se ironica. Lo stile ricorda Burroughs. Si ha limpressione
che non si tratti di unopera intera, ma di un condensato. In diversi
punti la narrazione si interrompe e appare la scritta: CONTINUA. Potrebbe
essere una strategia narrativa alla Borges, oppure no. Sarebbe interessante
scoprirlo.
e ora una lista di ex aequo:
E la luna partì
(di Gilberto Ciavatta S. Giovannni in M.) punti 18
Un racconto morale che è quasi una fiaba calata nella realtà
delle cose quotidianamente importanti. Un linguaggio che deve essere
solo asciugato in pochi punti, avvolgente e leggero a un tempo. Sa emozionare
la mente e parlare a più livelli.
Il ciclo di Surk (di Paolo Durando Treviglio) punti 18
Storia fantastica che spaventa con la sua credibile descrizione di un
futuro posssibile.
Il racconto ha una buona capacità evocativa e narrativa. Forse
fa un po il verso a Marquez nelle tracce della storia familiare-matriarcale,
genitrice del mondo.
Magnifica la rilfessione sul silenzio e la parola, altrove eccessivamente
lungo e dispersivo.
Il signor Panzero
(di Salvatrice Virgadaula - Gela) punti 18
Il racconto dimostra tutto il tormento e le speranze di un popolo in
continua lotta per la ricerca di nuove condizioni e migliori opportunità.
Una narrazione che a volte esprime una proprietà di linguaggio
semplice, ma evocativa, dove traspare il senso di appartenenza ad una
cultura che trova lontane radici.
Ha una vitalità linguistica e narrativa che sa fondere azione
e riflessione, anche se a tratti filosoficamente ingenuo e farraginoso.
Katerina (di Barbara Serdakowski Firenze) punti 18
Proprio quando si sente che il cuore potrebbe fermarsi, quando
ci si sente dentro il petto tutti i battiti che risuonano fino alla
gola, nelle vene del polso, nelle tempie e anche dentro gli occhi
così Iole-Katerina è entrata in me e ora io non vorrei
più lasciarla. È entrata nella mia vita con la sua, scritta:
Ho guardato il sole con lei quando cera il sole
e le stelle quando cerano le stelle e durante il viaggio
nel quale lho acccompagnata leggendola lei mi fa entrare
laria dentro i polmoni. Mentre leggevo nellaria
cera il colore della terra e del cielo, tutto era il prolungamento
di tutto, le ombre delle cose, le cose delle ombre e come la scrittrice
anchio ora ho in mano la mia borsa di plastica bianca con
una grande croce rossa.
Racconto evocativo e a tratti autobiografico. Interessante la ricerca
di un valore di giustizia remota.
Voce narrante dimessa e coerente con la storia raccontata che diventa
universale, senza tempi e spazi, con personaggi che dettano i tempi
e occupano gli spazi.
Vincitrice con 24 punti è risultata la raccolta Il
tragediometro di Helene Paraskeva Roma):
Lautrice padroneggia larte della narrazione, è capace
di raccontare una storia costruendo velocemente unatmosfera ben
definita. Sa mescolare ironia e drammaticità. Dalle sue pagine
viene fuori un mondo ottimistico, solare, senza mai cadere nel luogo
comune.
Complimenti a Helene Paraskeva
che riceverà come da bando un nostro contratto di edizione, il
libro è uscito nei primi mesi del 2003 a cura e spese delleditore.
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