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Intervista
Intervista su Exitime
Interno4
«Un "uomo-ragazzo-pollo" attraverso
cui vengono raccontate le avventure, più o meno "metropolitane"
di un supereroe, in realtà un individuo reso invisibile nella società
dei consumi, senza confini, né spazi, né tempi; dove si
riemerge solo a condizione di cadere nel grottesco, nel ridicolo ruolo
del pollo sospeso in un eterno presente, tra il reale, il virtuale e il
sognato. Non mancano le ingenuità, i limiti da inesperienza, dati,
supponiamo, dalla giovanissima età dell'autore, ma il libro ha
una ricchezza "interiore", una capacità di descrivere,
di penetrare un mondo in cui mi sembra immergersi buona parte della cosiddetta
nuova generazione, tra l'indifferenza, la sordità e, talvolta la
"non comprensione" degli altri. Le allusive fughe felliniane
pensiamo siano un inconsapevole omaggio all'illustre conterraneo.»
(Sauro Mattarelli, direttore del Pensiero
mazziniano, ottobre-dicembre 2002, p. 208)
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Alex Celli
Chicken Breast
€. 10,00 pp. 96 (I confini dell'Oceano)
ISBN 8887 808 18X
«Caro lettore che sei sempre impegnatissimo e non trovi mai il
tempo di aprire un libro, fammi il piacere di aprire almeno questo.
Chicken Breast sono io, o meglio: non è che io vada in giro con
una calzamaglia da pollo a difendere i deboli e gli oppressi, ma il Chicken
Breast, quello
allora sì, sono io.
In questo libro cè buona parte della mia vita, alcune volte
i riferimenti autobiografici saranno palesi, altre volte più sottili.
Non è forse bello mettere troppo della propria vita reale in un
libro fantastico (fantastico nel senso generico, si capisce) ma comè
possibile scrivere senza portare almeno un po della propria esperienza?
Qualunque opera porta i segni della vita di chi la realizza, Fellini daltronde
non pensava che in fondo faceva sempre lo stesso film?
Ed è vero, qualunque libro, o film, o qualsiasi altra creazione
artistica possiede uno stile, che è il segno distintivo, il marchio
che lega quellopera al suo creatore.
Anchio faccio sempre le stesse cose, per ora ho fatto solo questo
libro, sia chiaro, ma sono convinto che se provassi anche a realizzarne
un altro sarebbe simile a Chicken Breast.»
«Trovata la prima cabina telefonica, il povero e sfigato Alex divenne
lincredibile Chicken Breast fra la derisione generale dei passanti
che lo vedevano togliersi i vestiti. Il poveretto, infatti, essendo dotato
di supervelocità soltanto nella sua fantasia, veniva scambiato
dalle persone che camminavano sul marciapiede per un mentecatto che si
vestiva da pollo: vedevano che si calava i pantaloni e restava in mutande,
e vedevano anche i suoi goffi tentativi di infilarsi il più velocemente
possibile il costume, perché Alex, per fare prima, in modo che
nessuno potesse riconoscerlo e scoprire così la sua identità
segreta, scapuzzava e sbatteva ovunque.
Le risate che si fece la piccola folla che si era radunata, quando il
nostro, chinatosi per tenere tesa la tuta di neoprene in modo tale da
poter infilare almeno un braccio, dette una capocciata contro la macchina
del telefono tanto forte che venne giù il resto di 500 lire (pari
a 0,26 euro)!
E che dire quando il supereroe, mezzo accecato dalla maschera che non
era evidentemente posizionata a dovere, uscito dalla cabina a grandi passi
e tronfio di supereroismo, infilò la sua pinna di piede in uno
di quei buchini dove scola lacqua sotto i marciapiedi, e cadde rovinosamente
con il testone sul cemento dove restò mezzo tinco che pareva morto?»
Alex Celli è nato a Rimini nel 1979. Anche se la copertina potrebbe
suggerire pensieri inquietanti, è tuttora in vita e sta conseguendo
la laurea al DAMS di Bologna (sogna di fare il regista). Ha fatto (e continua
fare) diversi lavori, fra i quali questo: la sua opera prima. Questo romanzo
è frutto della fantasia e creatività dell'autore: ogni eventuale
riferimento e persone, fatti, luoghi o situazioni reali è da considerarsi
puramente casuale.
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