|
Recensioni
D'Alessio
|
|
Guido Zanobbi
In questo bar non consuma nessuno
€ 17,00 pp. 190 (Imprinting)
ISBN 8887808821
“È un libro semplice quello che avete tra le mani, come
la vita che scorre e che, troppo spesso, ci indurisce. Semplice perché
nessuno di noi ha il potere di cambiare il mondo, ma tutti noi abbiamo
il dovere dell’esperienza. Quel dovere che spesso ci ha portato
in situazioni paradossali, o comiche, e – soprattutto negli anni
della giovinezza di Guido Zanobbi – pericolose ed
estreme. (…) È un monito ad uno stile di vita – quello
attuale – che non riesce più a sorridere, che ha bisogno
di immagini forti per destarsi dal sonno della routine; che nelle novità
trova propulsione. Che si dimentica facilmente di tutto, anche delle cose
fondamentali. E allora, forse, era più bello quel desiderio di
scoperta
che faceva sognare Guido ed i suoi amici; quella
consapevolezza di non sapere tutto così abilmente
descritta sulla pagina.”
(dalla Prefazione di Stefano
Martello)
“Ho bevuto il tuo libro d’un fiato! E, anche se il
mio percorso di esperienza (!) è stato diverso dal
tuo (‘… una brava ragazza di parrocchia’, andata
poi in sposa con il primo e unico amore della
sua vita) mi sono ritrovata a fare un tuffo indietro
di una dolcezza indicibile… Scrivi molto bene, sei arguto, ironico,
divertente con puntate semi-serie che osano spunti filosofici. (…)
Le prime 50 pagine sono uno spaccato felliniano inteso come ambientazione,
ma ricche e intrise di vissuti affettivi stupendi.”
(da una lettera di Loretta Capelli)
Guido Zanobbi è nato
a Rimini diversi anni fa, ma non moltissimi. Viene da una cultura classica
ma con influenze romagnoleggianti. Da sempre amante dello sport, delle
moto e della musica. Grande amante della chitarra basso, che considera
quasi una vocazione. Le donne hanno profondamente influenzato il suo destino:
con loro ha instaurato rapporti sinceri e di grande rispetto. Si considera
un laureato mancato, anche se per pochi metri, forse per mancanza di fiato
e allenamento. Da molti anni è un convinto bancario “front
office”, perché crede molto nei rapporti con gli altri e
gli piace stare dove c’è gente. In questo libro racconta
fatti realmente accaduti, fatti in parte accaduti, fatti mai accaduti,
ma che sarebbero potuti accadere, fatti che avremmo voluto che accadessero…
Realtà e fantasia si mescolano in un vivace affresco un passato
recente eppure già così diverso dal terzo millennio che
stiamo vivendo.
“L’estate era meravigliosa, entusiasmante, e ci sentivamo
dei privilegiati con il mare a due passi da poter raggiungere facilmente,
con il suo casino, la gente, il caldo, i cinema all’aperto, le giovani
inglesi di via Pola. Poi arrivava l’inverno e tutto fi niva, ma
fi niva integralmente, diventando un mondo triste, silenzioso, buio, e
quasi senza vita. Era come se l’inverno non dovesse finire mai e
l’estate finisse troppo presto.”
|
|