Gennaro Pesante

Il Battutista

di Vincenzo D'Alessio

Le potenzialità di un meridionale, trapiantato nel Centritalia, sono immense.
Ancora di più se lo colgono le possibilità di muoversi in campi diversi come la musica, il giornalismo, la saggistica.
Il volumetto, agile e ben circoscritto nonostante che l’argomento della politica nel nostro brutto paese sia terra minata, rivela un autore versatile, ironico, lucido, perseverante, romantico.

Autore, che con la stessa casa editrice ha già fatto parlare di sé con il volume Più allodole x tutti. Manuale per diventare perfetti uomini politici (2003), multimediatico, con battute che farebbero impietrire “Bruno Vespa”, reca una vena di profonda sensibilità professionale, incapace (nel suo primo amore) di piegarsi alla volontà di qualsiasi cameratismo.

L’esempio che Pesante adduce è quello di un grande giornalista italiano ancora vivente, Enzo Biagi: diciamo ancora vivente perché i tentativi di zittirlo non sono mancati. Peccato che non sia stato chiamato in causa, proprio per le citazioni numerose al Corriere della Sera, la figura dell’indimenticato Indro Montanelli.
Professione eccellente, quella del giornalista, così come la descrive la micidiale ironia meridionale di Gennaro Pesante: veramente bella!
Peccato che i giornalisti della vecchia macchina da scrivere Olivetti vanno scomparendo dal pianeta per rifugiarsi soltanto in quelle definizioni che l’autore di questo testo elenca alla fine. “Che cosa ottieni se chiedi ad un uomo politico di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità? Tre risposte diverse.”

La generosità non dovrebbe avere limiti ma in Italia non è così da migliaia di anni. Ogni persona genorosa, figuriamoci se in questo caso la sua professione è quella del giornalista, stia attento; anzi si prepari al peggio!

Montoro Inferiore, maggio 2005