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Nicola Di Paolo
Anno Santo 1975. Da Milano a Roma a piedi
recensione di Vincenzo
D'Alessio
Ho letto con grande attenzione il diario dettagliato del tragitto in
ventiquattro stazioni, come una Via Crucis, della stagione dell’Anno
Santo 1975, scritto da Nino
di Paolo.
Un lavoro bello e degno di essere tramandato per la freschezza dell’impegno
fisico, psichico, giovanile, cristiano quanto basta, eretico quanto serve.
Non trovo parole più semplici da usare che queste: un’esperienza
personale valida anche per quanti non si sentono pellegrini su questa
terra.
Mentre mi rinfranca questa prima parte, mi duole la postilla finale che
irrompe, quasi come la sofferta negazione di una identità ieratica,
alla fine del racconto.
Sì è vero e imprescindibile che nessuna forza umana riesca
a vincere il dolore dei più deboli. Ma Cristo ha posto in essere
con il Vangelo antico, e non vecchio, di duemila anni la speranza che
non deve abbandonare chi è veramente suo. Quindi, ricalcando le
parole di Primo Levi: “Finché c’è Auschwitz
non c’è Dio”, credo sia opportuno che ogni essere vivente
si opponga al dolore della guerra e all’ipocrisia verso chi non
ha niente. Ma lo faccia vivendo, continuando a sostenere con l’impegno
di vita i diritti dei più deboli.
(maggio 2007)
per contatti:
Vincenzo D'Alessio
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)
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