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dello stesso autore
La simmetria imperfetta
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In cerca
di Vincenzo
D'Alessio
La provocazione, posta al lettore della raccolta dei versi di Alessandro
Ramberti, è richiamata in una massima del popolo Maya: c'è
uno spazio compatto in cui è impossibile il movimento. Più
dell'esergo e del titolo della raccolta è il movimento il filo
rosso da seguire per giungere al principio del racconto poetico.
Scrive bene Adeodato Piazza Nicolai nella prefazione al volumetto: "Quello
di Alessandro Ramberti è squisitamente un questing irrequieto,
perseverante, intenso e multidirezionale…"
Il viaggio, la scoperta, l'identità, il desiderio e la necessità
di comprendere finalità si fondono come in un caleidoscopio nelle
tracce invisibili del viaggio intrapreso dall'Autore. Il perturbante messo
in moto attraverso l'esegesi o l'atlante geografico:
"I luoghi visitati mi hanno inciso / fino a farne la mia topografia."
(p. 36)
Vivere finché dura il viaggio.
Riprendere dopo ogni sosta e smarrirsi nel consapevole "in ricerca"
della contrapposizione al malessere esistenziale che rotola dentro come
un dado. Tante facce/tracce lasciate nel cammino/ricerca.
Quello che realmente stupisce/inquieta il lettore è la necessità
di srotolare tutta la mercanzia raccolta durante il cammino. La consapevolezza,
da parte dell'Autore, di trasmettere l'inquietudine, come nei versi:
"La vita è un fine / che non si può risolvere / –
un temporeggiare – l'ansia nascosta del respiro." (p. 16)
Lungo è il viaggio e lunga la teoria delle immagini convogliate
nei versi. Ma il luogo, l'utopia dov'è?
Vengono alla mente le città invisibili di Italo Calvino e il racconto
della loro bellezza perduta.
Accanto a questa necessità di raccontarsi e di ricrearsi, sorge
anche la necessità di comporsi. E in questa ricerca del dettato
ritmico ha scritto bene Martino Baldi nelle note finali alla raccolta:
"Ho l'impressione che se la tua poesia si distendesse un po' di più
funzionerebbe molto meglio" (p. 88). Supponiamo che valga la pena,
da parte dell'Autore, accogliere l'invito rivoltogli prima di inoltrarsi
verso nuove stelle.
Montoro Inferiore, dicembre 2004
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