|
Segnalazioni e recensioni
Giancarlo Baroni
Monia Gaita
Giuseppe Carracchia
Guido
Passini (Respirando poesia)
Sottomondo
L'Ortica n. 99 (Davide
Argnani)
ProgettoBabele 16 (Pietro
Pancamo)
Chiara De Luca
Franco Casadei
Il Mattino8-5-05
(Concita De Luca)
CorriereRomagna
3-4-05 (G. Rossi)
Maria Lenti
Paola Castagna
Anna Maria Tamburini
Roberto Greggi e Punto
di Vista
Calligrafie
(R. Bertozzi)
Note
a margine
Narda Fattori
D.Settevendemie e
C. De Angelis
Vincenzo D'Alessio
CorriereRomagna
21-5-05
Caro Ramberti,
ho seguito con passione e con partecipazione la Sua quête
poetica: più mi ha ammaestrato e illuminato quanto più ampio
e disteso è il discorso, mentre meno efficaci mi sono parsi i testi
sintetici come sentenze o affermazioni assolute, un poco (allora) astratte.
Ma la Sua opera è, in ogni caso, altissima nella suprema ricerca
di verità di parola e di invenzione. Grazie, di cuore. Con i più
vivi auguri e saluti,
Giorgio
Bárberi Squarotti (Torino, 9 dicembre 2004)
Caro Alex,
(…) non sono un fine critico letterario ma ho apprezzato molto le
tue liriche, fatte di parole sognate e visioni. In ciascuna di esse ho
potuto fantasticare a modo mio per cercarne una interpretazione, e la
personalizzazione di una opera di genio - io credo - è una delle
cose più belle e stimolanti che possano accadere ad un lettore.
Innovativa e coraggiosa la scelta di inserire anche una nota critica sostanzialmente
negativa a margine della raccolta. Davvero complimenti!
Con stima e amicizia,
Gennaro Pesante
Ho finito di leggere le tue poesie, contenute nel libro
che mi hai regalato e, in lapidaria sintesi, ti dico, parafrasando Turoldo
quando scriveva che la parabola è la primavera del linguaggio,
che in molte di esse ho trovato, non solo lo sguardo, ma la disperata
gioia di chi si sforza di esprimerlo.
Giuseppe Callegari
La poesia di Ramberti ha un ritmo
tenue, minimale, ma un filo di delicatezza lega queste composizioni, sciogliendole
in una semplicità narrativa che ricorda la fotografia del paesaggio:
Ho fatto incontri / nel mio vagare incerto / inquadrature. Il
viaggio dell'uomo alla ricerca di una dimensione spirituale e mistica
passa attraverso l'esotismo descrittivo dell'ambiente, alla scoperta che
solo l'indeterminatezza / ci rende elusivi come dèi. (Chiara
Cretella in Le Voci della
Luna, marzo 2005)
Caro Alessandro,
è con piacere che ti esprimo le mie impressioni sulla tua poesia
(riletta ancora ieri sera, per assimilarla meglio) e mi riconosco, e la
riconosco… La tua scrittura è mirata a racchiudere messaggi.
Piccole verità raccolte lungo i tuoi percorsi, vagliate da un acume
sottile, sempre presente – Non datur, fantastica! Una sorta
di leggerezza-pesantezza ben misurate. È questo il punto forte
della tua poetica. La forma chiusa del verso capace di aprire gli spazi…
vedi la poesia Sedizione, vedi In cerca.
Capace di liberare il pensiero.
Magari a volte può sembrare “alto” il tono, ma un fondo
di umiltà traspare, vedi Gabriele, Rivelazione, 2 Corinti 12,
Fuori pista… La descrizione dei luoghi è così
mistica… mi fa sentire lì. Della tua poesia recepisco la
libertà nel ricercare… percorrendo le strade della vita…
una profondità diversa… più nostra. Un saluto, che
vorrei esprimere con una parola Namaste (mail di Carla
Bariffi, 23-9-06)
|
|
Alessandro Ramberti
In cerca
€. 7,50 pp. 96 (TerrEmerse)
ISBN 8887808406
Premio speciale Concorso
Città degli Acaja (presidente di giuria Giorgio Baberi Squarotti)
con questa > motivazione
e targa.
Vincitore del Premio Alfonso
Gatto 2005 per l'opera prima con la seguente >
motivazione
Vincitore poesia edita del Premio
biennale di poesia "Città di Solofra" 2006
Vincitore del Premio Voce
dal ponte 2006 con la seguente
motivazione: "Perché ha la qualità propria dei libri
che restano nel tempo. Versi prosciugati, ma vitalissimi, tesi ad arginare
una spinta emotiva che si manifesta attraverso lampeggianti segnali espressivi
che sono un segno certo di inconsueta originalità."
II classificato sezione
A. Poesia edita alla IV edizione (2005) del Premio Internazionale letterario
Anguillara
Sabazia Città d'arte sez. Poesia edita, con seguente motivazione:
"Una poetica essenziale, affidata all'altalena della marea invisibile,
vorticosa d'impalpabili pensieri, ricordi appena fermati. Testimone di
questa forza al di là del visibile del suo mondo di emozioni e
di lampi lirici. Lungo l'ordito il sublime canto librato, sonda questo
universo di versi, di pause, d'accenti. Un respiro possente dello spirito
che si è fatto parola, senso, immagine." (Giovanni Francesco
Piano)
II classificato
volume edito al Premio
Astrolabio
"Breve come un flash, come un'immagine che passa di scatto attraverso
gli occhi, ma si infila nella mente come la più meditata delle
possibili, la più osservata, la più sviscerata: questa è
la poesia di Alessandro Ramberti. È una poesia che non urla, che
non si impone, ma che descrive con sorprendente realtà il proprio
senso, facendone strumento bello e capace per tutti i propri fruitori."
Matteo Fantuzzi
"In cerca nella grotta magica si distinguono echi di provenienza
metafisica, per la passione nella preghiera e la spiritualità del
desiderio, alessandrina, per l'ansia nascosta del respiro, romantica,
come in C'è una vitalità. E poi, si scopre anche
l'attimo… totale, forte e inconsapevole, come la vera poesia."
Helene Paraskeva
"Il cammino di Alessandro Ramberti, di passi sudati nella vita che
si sentono tutti in questi versi, inizia con una sorta di attesa, di ciò
che tanto cammino rende – come un dado rotolante col destino
/ ho lasciato poche tracce del passaggio – e potrebbe quasi
concludersi due pagine dopo con spero nell’eco. Il lettore si pone
così, in ascolto, insieme a chi scrive, che invita a sedersi, e
nel cuore del libro, nel punto dove l’intimità si è
creata, a tenere conto del luogo della fatica: ascoltiamo il lato interno
del corpo. Vorrebbe Dio stesso faccia a faccia Ramberti che tende all’Infinito
con l’infinitesimale e scopre nel movimento stesso del respiro l’ansia
del vivere. All’improvviso il tu, lettore o Altro, viene salutato
con uno slancio Vorrei abbracciati come San Bernardo / in quest’arco
di tempo così teso / in cerca del bersaglio. Tra tanti dettagli
si stagliano paesaggi (l’Amiata, Macao…), come una valle che
si trova all’improvviso dietro un sentiero. L’autore ha una
saggezza sottile, quasi zen: la paura peggiore la solita; ci sono
momenti / che spostano date. Ma non gli serve sempre a stare saldo, in
piedi, non gli interessa l’individualismo, e dice: non mi soddisfa
un ordine caotico / né una fede autonoma / che plachi l’entusiasmo."
Paola Turroni
"(…) So di essere stato poco carino
a non parlarti di In cerca, il guaio è che se sono stato
un po' scoraggiato dai commenti contenuti all'interno dello stesso volumetto.
Mi spiego meglio. Io non sono un Intenditore di poesia e nel
leggere quelle note mi sono reso conto ancora di più quanto non
lo fossi, per questo non ti ho fatto sapere nulla. Mi dà sempre
un po' fastidio maneggiare e parlare di qualcosa che non credo di conoscere
bene. Il mio parere sulle tue liriche è molto più superficiale
di quanto ho letto e ho avuto un po' di pudore nello scrivertelo. Comunque
(al di là delle considerazioni tecnico-letterarie) esse hanno stimolato
qualcosa nel mio profondo, e probabilmente questo è già
un merito. Mi hanno smosso riflessioni non tanto per i contenuti ma per
la loro forma espressiva. Credo anche qui di dovermi spiegare meglio.
Secondo me in quasi tutte le liriche c'è un sentimento incrinato
e fragile di generosità intellettuale che ha scelto la via della
poesia per non essere troppo esplicito, per velare con la grazia della
forma un contenuto denso di sentimenti e (ripeto) di generosità
che espresso in forma più esplicità avrebbe rischiato di
apparire come una falsità o una autocelebrazione.
Questo, al contrario di quanto spesso mi capita di leggere, non è
una diminuzione, una mistificazione o una artefazione nel senso deleterio
del termine. È la forma che prende il giusto peso all'interno di
un percorso di approfondimento non solo estetico ma anche umano (se il
termine non fosse stato devastato da anni di sproloqui mi verrebbe da
dire di autocoscienza). Ecco, questo è ciò che mi hai dato."
Daniele Borghi
Alessandro Ramberti è nato a Santarcangelo di Romagna il 10 giugno
1960. Ha vinto il premio l’Astrolabio con Racconti su un chicco
di riso (Tacchi Editore, Pisa, 1991) e vari riconoscimenti per opere
poetiche (recente la segnalazione al Premio Agostino
Venanzio Reali 2004) e il II premio
al Città di Mestre 2005 con la poesia Già
c'è. Con la poesia Tracce indistruttibili
ha vinto la prima edizione del concorso Versificando
2005 sez. poesia
singola: in giuria Walter Mauro, Elena Clementelli, Aldo Mastropasqua,
Elio Pecora, Silvio Ramat. Con la poesia Dietro le spalle ha vinto a fine
2005 il premio Ad un passo
dalla poesia. Ha pubblicato con lo pseudonimo di Johan Thor Johansson
La simmetria imperfetta.
Blog personale farapoesia.blogspot.com
Torna all'inizio
|
|