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Il nome di una privazione
di Andrea Menaglia
Un bel libro, scritto bene, anche per la valenza e la profondità
dei contenuti. Un libro particolare che parte anche da un'analisi che
l'autore fa fondendo nel protagonista le paure dei giovani che si affacciano
al mondo del lavoro e vivono un'esistenza molte volte difficile nelle
grandi città.
Nel risvolto di copertina leggiamo: "Danilo De Benedetti è
una persona molto particolare. È un laureato in filosofia, volontario
sui generis e detective per curiosità". Nella descrizione
dell'apprendimento di questo suo nuovo lavoro si rivela la valenza dello
scrittore Daniele Borghi.
In quest'agenzia investigativa, il protagonista, oltre a dover a mettere
a repentaglio la propria persona, si viene a scontrare con un mondo cinico
in cui si cerca sempre e soltanto la realizzazione di un profitto.
Il nome di una privazione
è avvincente anche e soprattutto nelle riflessioni che conducono
il protagonista alla solidarietà verso i senzacasa, gli emarginati,
coloro che ci stanno intorno e verso i quali il nostro sguardo non dovrebbe
essere che di sensibilità e di attenzione.
Il libro si legge molto bene sia per i contenuti che per lo stile, e quindi
auguriamo all'autore di continuare a scriverne altri.
(dalla trasmissione "Libri Oggi" del 6 Novembre 2003)
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