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Altra recensione di
D'Alessio
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Pinocchio non
abita più qui
di Vincenzo
D'Alessio
Ogni lettore prende dal racconto quanto sente già suo: le vicende,
i personaggi, i luoghi che richiamano esperienze simili oppure ricordi
che sembravano scomparsi.
La lettura del racconto di Borghi
si rivela molto simile ad un Decameron filtrato alla luce del XX secolo,
distante dall'ironia di Boccaccio e molto vicino alla condizione difficile
dei nostri tempi: brutti o accettabili che possano essere.
Il percorso narrativo inizia e finisce sotto l'insegna del giorno della
settimana dedicato al dio della guerra - Marte - e si snoda lunga una
settimana che sembra una intera esistenza condivisa dai personaggi in
cerca di avventura.
il raccconto nel racconto, la sdolcinata voce dell'ansia quotidiana, il
calore come una morsa attanaglia, verosimilmente come la peste attanagliava
le vittime nel Decameron: tutti hanno bisogno di una doccia per purificarsi,
per rianimarsi, per sentirsi vivere. Alla fine anche la pioggia arriverà
a soddisfare l'arsura del luogo immaginario dove si svolge la vicenda.
Nomignoli per accentuare la condizione di disagio dei personaggi, una
identità negata dall'inizio.
Una vita difficile, parafrasando Pasolini, oppure la ricerca sistematica
di un protagonismo necessario?
Il ricorso all'hard si rivela necessario per accentuare la piaga dei nostri
giovani: sesso e droga, serata da sballo e le morti da sballo sulle strade
dopo l'annullamento nelle discoteche.
Sembra vera questa "favola antica": la menzogna non abita più
in mezzo agli uomini?
Finché ci saranno gli uomini le favole avranno la possibilità
di liberarsi dalla fantasia accesa dell'autore e passare nelle mani-occhi
dei lettori a ribadire che i più esposti cercano di allinearsi
ai gruppi dominanti perché essere soli significa soffrire e morire.
Questo messaggio i giovani del racconto di Borghi lo sanno e lo trasmettono
ai giovani di oggi. Come Anna e Marco sono i protagonisti di una bella
canzon di Lucio Dalla ancora ascoltata, Accaivù (chiamamolo Pierpaolo,
così non sarà più anonimo) e Moana trovano nella
fuga nella cornice statunitense della città di Miami la liberazione
da quel luogo orrendo che li teneva prigionieri: una triste, ignorata,
periferia.
Pinocchio ha perso la via e la vita per stare dietro al suo egoismo, al
cinismo, all'invidia, per non avere conosciuto l'amore. L'amore salva
da ogni male del mondo. Questo lo desiderano tutti!
Montoro Inferiore, agosto 2005
per comunicazioni:
Vincenzo D'Alessio
via Sala 29 - S. Felice
83025 - Montoro Inferiore (AV)
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