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Scheda: AA. VV. |
Voi che siete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo e' un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un si' e per un no. Considerate se questa e' una donna, Senza capelli e senza nome Senza piu' forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo e' stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. (P. Levi) Forse solo la poesia. Anzi, neanche quella. Si', forse la poesia puo' dire qualcosa di cio' che e' stato ed e', oggi, il conflitto. La pulizia etnica. Le mine antiuomo. Solo queste note, citatissime parole di Primo Levi vengono in mente per scrivere di Dalla parte sbagliata, la pubblicazione dell'Operazione Colomba in Kosovo. Un volume che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica per quel conflitto che, tutto sommato, abbiamo tutti, piu' o meno, lasciato fuori dalla porta di casa, magari in un sacco. Si avverte davvero il limite del linguaggio a descrivere non solo le situazioni, ma gli stati d'animo, le espressioni che comunicano traumi vissuti (...). Non riesce, questo volume, a farci sentire in Kosovo, neppure per un momento. Le parole non hanno questo potere. Fosse anche Primo Levi. Ma possono forse farci dire: e' tutto qui, con il tiepido della mia casa?(...). Gianmaria Zamagni «Corriere di Rimini» venerdi' 29 Ottobre 1999
«Punto di vista» n° 22 Ottobre/Dicembre 1999 |
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