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Recensioni e segnalazioni
Exitime
(n. 6, aprile 2008)
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Gabriele Oselini
Finito
€ 10,00 pp. 72 (Sia cosa che)
ISBN 978 88 95139 31 9
(…) Trovo in questi versi degli affreschi d’un candore
che, se non si cogliesse la levigatura, parrebbero scritti in gioventù,
quando la poesia è tutta incanto. Sembrano prive di struttura,
secondo la nostra concezione tutta occidentale; ma ho l’impressione
che affondino le radici in un humus d’altre lontane culture. (…)
Gabriele pedala per i campi, ed ecco «un merlo e un bimbo / giocano
a rincorrersi». E dipinge, colora, viene rapito dalla bellezza di
una terra padana in cui è nato: «stupisco / al canto / della
cicala». E dal «sonno di Modica» e «in tanto morto
splendore» di Selinunte, ci raggiungono versi che regalano incanti
antichi. (…)
(dalla prefazione di Siro De Padova)
(…) Che scherzi che combina la poesia, quando è sincera,
quando non ha bisogno di abbellimenti ed ornamenti di parole, quando riesce
ad essere concreta e dura ed evocativa nel giro
illuminante di sette parole. E sette parole le usi solo se hai ben chiaro
ciò che vuoi dire, a chi lo vuoi dire e perché lo vuoi dire.
(…)
(dalla suggestione di lettura di Stefano
Martello)
Nato sulle rive del Po, a Viadana (MN) il 19/09/1953 ed ivi residente,
Gabriele Oselini si è
laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di
Parma. È insegnante di Italiano nella Scuola Media dell’Istituto
Comprensivo di Sabbioneta. Sposato con due figlie, attivo sportivo sin
dall’adolescenza, prima come giocatore di rugby, poi come allenatore,
fino al 2001. Impegnato in politica, ha ricoperto per anni e ricopre tuttora
l’incarico di Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche
giovanili del suo Comune. Appassionato di letteratura e di poesia, con
particolare attenzione per quella latinoamericana del Novecento, ha partecipato
a diversi concorsi locali e nazionali. È stato segnalato alla III
edizione del concorso Pubblica
con noi, nel 2005 ha pubblicato con Fara Editore una selezione di
poesie raccolte all’interno di Antologia
Pubblica e, nel 2006, la silloge Specchio.
Negli anni ’70 ha conosciuto Daniele Ponchiroli, viadanese, capo
redattore della casa editrice Einaudi, dal quale ha avuto stimoli importanti
e utili alla propria formazione culturale e umana e col quale ha intessuto
un rapporto di profonda amicizia, purtroppo interrotto per la prematura
scomparsa dello stesso.
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