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Book Reviews
Che l'Africa e l'Italia un tempo facessero parte della medesima zolla
terrestre non e' una novita'. Meno noto e' invece il fatto che il continente
africano e quello europeo stiano convergendo l'uno verso l'altro, tanto
da poter fare ipotizzare un loro ricongiungimento in un unico super-continente.
(...)
Queste e altre considerazioni su "il passato, il presente e il futuro
dei contatti italo-africani" (p. 19) si trovano nella raccolta di
saggi Africa Italia: due continenti
si avvicinano, curata da Sante Matteo e Stefano Bellucci (...)
Apre il volume il saggio del geografo Larry Mayer, che spiega come l'Italia
geologicamente faccia parte del continente africano e non di quello europeo
(...)
Se il saggio di Mayer fornisce una base scientifico-simbolica all'argomentazione
del volume, l'intervento di Bellucci (...) introduce il tema della nuova
immigrazione africana in Italia dal punto di vista economico-politico.
Bellucci mette a fuoco la complessita' della situazione immigratoria italiana,
che viene di frequente semplificata se non addirittura ignorata dallo
stato-nazione, che pure 'accoglie' milioni di immigrati provenienti non
solo dall'Africa ma anche dagli altri continenti.
Tra le cause della recente diaspora africana verso il nord del mondo un
posto particolare occupa il colonialismo, cui l'Italia contribui', sia
pure in misura minore rispetto alle altre potenze europee, e di cui parla
nel suo saggio Giampaolo Calchi Novati (p. 100). Il colonialismo "debole"
italiano nel Corno d'Africa, come lo studioso lo definisce, ha dato avita
un numero sia pure esiguo di scrittrici e scrittori italiani postcoloniali,
tra i quali spicca Erminia Dell'Oro,autrice italo-eritrea, della quale
racconta Laura A. Harris in uno dei saggi piu' intensi e suggestivi del
volume - in particolare, Harris analizza il romanzo di Dell'Oro "L'abbandono",
di stampo dichiaratamente autobiografico.
Negli altri saggi, studiosi di varia estrazione e nazionalita' analizzano
come l'incontro tra Italia e Africa si espliciti nella scrittura. Mentre
John Brackett puntualizza che le prime rappresentazioni di africani si
trovano gia' nei resoconti di viaggio dei mercanti rinascimentali italiani,
quali Alvise Cadamosto e Andrea Malfante, Anna Maria Medici illustra come
nell'Ottocento per gli intellettuali maghrebini viaggiare in Europa, e
soprattutto in Italia, costituisse la tappa conclusiva della loro formazione
culturale. (...) Non solo dunque l'Africa ha sempre esercitato un ruolo
cruciale nell'immaginario letterario italiano - come testimoniano Peter
Pedroni e Charles Klopp nei loro contributi - ma anche l'Italia ha occupato
e continua ad occupare un posto in qualche modo privilegiato nell'immaginario
degli scrittori africani - lo dimostrano Carla Ghezzi e Gabriella Romani
facendo il punto sulla situazione della nuova letteratura
d'immigrazione in italiano, mettendone in luce la ricchezza degli
interventi e degli esiti; e lo dimostra anche Kossi Komla-Ebri, la cui
rimarchevole intervista a cura di Pedroni conclude il volume.
Negli ultimi anni non solo la letteratura ma anche il cinema italiano
si e' interessato al mondo dell'immigrazione (...) Ne parla Graziella
Parati (...) nel suo interessante saggio sulla rappresentazione degli
africani nel cinema italiano, che parte da un'analisi degli "Appunti
per un'Orestiade Africana" di Pasolini
per concludere con il recente "Waalo Fendo" di Saidou Moussa
Ba, artista immigrato senegalese. Il titolo del film, in lingua pulaar,
vuol dire "dove la terra gela". (...) E il merito di questo
originale libre, con la varieta' di approccio ed esito dei suoi interventi,
e' soprattutto quello di contribuire all'avvicinarsi dei queste due masse
di terra, mettendole in dialogo tra loro.
(Alessandra Di Maio, Smith College, in «Italian Culture»,
vol. 18, n. 1, 2000)
L'integrazione fra italiani e immigrati: un nodo da sciogliere, una
ricchezza in più
L'integrazione fra italiani e immigrati extracomunitari continua ad essere
un nodo da sciogliere. Mentre i più conservatori vogliono fermare
l'ondata migratoria e un presidente del consiglio ricorda che questi lavoratori
si trovano nella stessa condizione dei nostri bisnonni in America, ecco
un contributo prezioso proveniente da un libro. Si tratta di Africa
Italia. Due continenti si avvicinano, un saggio che, a cura di Sante
Matteo e Stefano Bellucci, raccoglie vari testi di studiosi italiani e
stranieri in occasione di un convegno internazionale svoltosi nel '98
nella Miami University in Oxford.
Il rapporto che stringe l'Italia all'Africa e' fortissimo. In questo
saggio ne vengono evidenziati vari aspetti, ed
e', per questo, un quadro completo e prezioso, appunto. Dalla geologia
alla storia, dalle guerre coloniali alla letteratura e al cinema. E poi
testimonianze dirette:
loro, gli immigrati che scrivono su di noi, e i nostri scrittori (come
Moravia, Volponi, Celati) che scrivono su di loro. Insomma, un rapporto,
quello tra l'Africa e
l'Italia che si perde nella notte dei tempi. Del resto, come sostiene
il geologo Larry Mayer, la penisola non e' altro che una appendice del
continente africano e tra qualche milione di anni le due terre saranno
unite.(...)
E oggi? Se dal punto di vista economico e sociale in
Italia la convivenza con gli immigrati sembra ancora difficile, e' dalla
cultura che provengono i segnali piu' vivaci. Da Tahar Ben Jelloun, a
Saidiu Moussa Ba, molto attivo anche nel cinema (con il film Waloo
Fendo), fino
ad uno dei primi autori "di strada", Pap Kouma con Io venditore
di elefanti, sono molti gli autori africani che operano in Italia.
Un terreno fertile poi e' quello della Romagna, sorta di avamposto culturale:
non e' un caso che siano nate qua le esperienze del teatro multietnico
delle Albe di Ravenna o il concorso letterario per extracomunitari Eks&Tra
ideato da Roberta Sangiorgi e realizzato con il concorso di Fara Editore.(...)
Donatella Coccoli
«Il Corriere di Rimini», giovedi' 11 Maggio 2000, p. 33
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