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La Collezionista
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La Mina (stra)vagante
recensione di Vincenzo D'Alessio
Il nuovo romanzo di Chiara De
Luca rimanda come forma di scrittura ai precedenti e l’ironia
“feroce” pervade anche questa nuova prova di scrittura. Lo
spunto è affidato alla mitica “vespa” cinquanta, l’oggetto
che ha fatto sognare i giovani dagli anni Settanta in poi.
Il sottotitolo di quest’ultima prova recita, a proposito, l’io
metropolitano & l’oggettistica ribelle, provocando nel lettore
il coraggio di perseguire fino in fondo il dialogo tra l’essere
umano (solitario) e gli oggetti che lo circondano, quegli oggetti che
in alcuni film della Disney prendono voce umana.
La scrittura è colma di tutte le nuove nomenclature giovanili,
irrispettose e provocatorie, necessarie per aderire al richiamo della
new generation. Sono molteplici i richiami ai travagli che le nuove generazioni
affrontano per vivere nelle megalopoli a contatto con un potere detenuto
da “pinguini” che cedono alcunché.
Bella la prova dei lunghi dialoghi (monologhi) di un povero essere umano
divenuto essenzialmente cittadino (città della mortadella) con
gli oggetti che sembrano animarsi di vera esistenza.
L’umanità nascosta della De Luca traspare anche in questo
romanzo nella bella pagina del capitolo “Assestamento” (p.
87) dove la classicità degli autori latini prende il sopravvento:
“L’animale umano va avanti, come un mulo narcotizzato. Aggiunge
solo una ferita alle macerie che ha dentro, in cui non rufola neanche
più da tempo.”
La solitudine angosciosa della nuova generazione e il totale isolamento
dalle famiglie di origine sono esaminate in questo scritto in modo esemplare.
Molte sono le vie enunciate dalla scrittrice, che si lamenta di continuo
della sua lontananza dalla poesia come arte della vita: “Valà
che se non c’ero io quando dovevi fuggire dalle letture di poesia.”
(p. 125)
Tutte però concludono nella constatazione che questo mondo degli
esseri umani, a differenza di quello di Babbo Natale e degli oggetti animati,
non è pronto a riconoscere l’amore per gioire con un cuore
puro.
(giugno 2006)
per contatti:
Vincenzo D'Alessio
via Sala 29 - frazione S. Felice
83025 Montoro Inferiore (AV)
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