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Interviste
Carmelo Calabrò
Fabrizio Bolivar
Recensioni
Stradanove
Alidicarta.it
Voce di
Mantova (31 marzo 2004)
qui sopra Bolivar alla presentazione presso Papacqua (Mantova,
luglio 2004) e qui sotto assieme al moderatore Corrado
Giamboni nella stessa occasione
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Fabrizio Bolivar - Carmelo Calabrò
Maledetta vita - Cinquanta
€. 10,00 pp. 80 (TerrEmerse)
ISBN 8887808503
Un libro, due autori, due generi letterari (racconti e poesie): un accostamento
piuttosto insolito anche perché gli autori non si conoscono e si
trovano per un caso fortunato a viaggiare insieme in queste pagine. Diciamo
fortunato perché Fabrizio Bolivar e Carmelo Calabrò sono
i vincitori della seconda edizione del premio “Pubblica con noi”.
La qualificata giuria (Angela Barlotti, Daniele Bottura, Tahar Lamri,
Ardea Montebelli) ha scelto questi autori fra decine di altri partecipanti
con un livello generale molto buono. Scrittori a
Chiari Voce di Mantova del
4-11-04
"Maledetta vita mi
riporta all’America degli anni '50, a fotografie in bianco e nero
nelle quali i contrasti appaiono elevati e nei quali la luce si fonde
con gli spazi oltremodo; ai film d’azione che si sviluppano lungo
strade desolate e dentro a Motels da due soldi, con moquette verde scuro
che sa di solvente e bottiglie di Tequila sdraiate sui pavimenti di stretti
corridoi senza ascensori. Personaggi con nomi caratteristici di un tempo
non lontano da qui, che si intrecciano in scenari talvolta incisi nel
moderno, che hanno tinte pregne di una malinconia velata di sarcasmo e
voglia di riscossa. La riscossa narrativa di un autore
che pare essere imprigionato in una scrittura fortemente cinematografica?
Che l’autore sia un
trapiantato di un altro tempo? Viene da chiederselo, se si considera che
"quello che scriverò è solo un sogno, solo un dannato,
fottuto, maledetto sogno di merda", e gli viene così naturale.":
così ne parla Daniele Bottura.
Cinquanta
II premio alla V edizione del concorso letterario POESI@
& RETE 2006 con la seguente motivazione: "La parola costella
la realtà quotidiana. E come questa consiste perlopiù di
piccole cose: il bicchiere, il giornale, la radio, gli occhiali, le ciabatte…
Piccole, quotidiane, 'normali', ma tutt’altro che banali, scontate.
Giacché nella tensione lirica che Carmelo Calabrò realizza,
tensione esaltata dalla brevità del dettato, dalla connotazione
di essenzialità di esso, dalla specificità relazionale che
acquisiscono, le parole travalicano la propria finita corporeità
e assurgono a coscienza del vivere, a segno vergato dell’esistenza,
a rappresentazione wittgensteiniana del 'mondo'. Un mondo, per altri versanti,
inquietante, scandaloso belve d’acciaio / resti putriscenti
di progresso / siringhe, o talora, come nella sua Sicilia le cui
radici a tratti carsicamente emergono, ruvido e giallo / che non si
fida e ti guarda / senza che tu ti accorga.
Ma trattenuta con dolore la parola brucia dentro, non
abdica alla sua vocazione di cambiare l’esistente, rivendica la
speranza in un giorno pulito / senza guerra nel cuore.
Trapani, Maggio 2006 Marco
Scalabrino
Irene Bonanno e Marco Scalabrino (due membri della giuria)
III classificato
al Premio Poesia
Cluvium 2004 – è una raccolta di poesie che catturano
per la freschezza e l'immediatezza delle immagini evocatrici di ricchi
mondi interiori. Sempre Daniele
Bottura scrive: « "Cammino con passi lenti fra memorie
di lontani momenti" si legge tra i versi della raccolta di poesie
Cinquanta di Carmelo
Calabrò, e mi viene subito da abbassare lo sguardo di fronte
a tale chiarezza di direzione. Al poeta, ruolo non assegnabile a priori,
sta il compito di dare una direzione, che non è obbligatoriamente
una strada da seguire, a testa bassa o alta che sia. Il poeta fa piuttosto
un invito. Offre una suggestione. Usa una tinta forte. E mi viene in mente
Gianni Celati e la sua frase che un anno fa ho trascritto con la vernice
rossa su un muro di casa mia: "Penso per tonalità, non per
temi o intenzioni". E Carmelo
Calabrò, sempre con i versi, sembra rispondere con chiarezza
all’imbarazzo di chi è pronto ad accogliere stimoli e vedere
suggestioni: "Se riuscissi ad essere semplice". »
Fabrizio Bolivar (1968)
vive a Mantova e lavora come impiegato in una ditta che si occupa di servizi
sul territorio. Ha scritto parecchi racconti e sta ultimando il suo primo
romanzo. Assieme ad un amico scrive sceneggiature cinematografiche: hanno
realizzato un lungometraggio amatoriale www.trafficografico.com/bolivar
mentre la loro sceneggiatura di un corto è stata realizzata da
Studio Universal. Qui un racconto
inedito.
Carmelo Calabrò
è nato a Messina nel 1973 e vive a Pisa dove si è laureato
con una tesi sul pensiero di Carlo Rosselli. Attualmente è dottorando
in Filosofia del diritto. Scrive per diverse riviste, («Pensiero
Mazziniano», «Mondoperaio», «Pensiero Politico»).
Con alcuni amici ha dato vita a «Idee» www.idee.fi.it
un “foglio” on-line di critica politica, aperto a tutti i
temi di rilevanza culturale, inclusa ovviamente la letteratura. La sua
poesia è una passione piuttosto segreta che viene qui “pubblicata”
per la prima volta. Rientrando la raccolta giusto giusto nel limite consentito
dal nostro concorso ha deciso di intitolarla Cinquanta.
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