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99. Marzo 2008
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Numero 4 Editoriale: Se esiste un Dio giusto, perche' il male?Da sempre i "sapienti" (cioe' tutti noi, visto che apparteniamo alla specie homo sapiens) cercano di spiegarsi il perche' del male nel mondo, se il mondo e' stato creato da una divinita' buona. Esistono risposte sapienziali a questa cruciale questione che sembra cosi' profondamente intaccare il senso del nostro vivere? In questo 4° numero di Faranews presentiamo, come sempre "di corsa"
ma col desiderio di invogliare ad ulteriori approfondimenti personali,
alcuni approcci, non solo intellettualistici, alla questione: da quello
filosofico Per riflettere sulla situazione del Kosovo, consigliamo di leggere le incisive testimonianze dei volontari dell'Associazione Papa Giovanni XXIII raccolte nel volume illustrato e "ribaltabile" Dalla parte sbagliata. INDICE La teodicea di Leibniz
Lo scetticismo del Qohelet:
niente di nuovo sotto il sole Renato Serra e la guerra
Siti interessanti e recensioni
II. Obiezione - Se c'e' piu' male che bene nelle creature intelligenti, - Ora c'e' piu' male che bene nelle creature intelligenti. - Dunque c'e' piu' male che bene in tutta l'opera di Dio. Risposta. Si nega la maggiore e la minore di questo sillogismo condizionale.
Quanto alla maggiore, non e' accettabile, perche' questa pretesa conseguenza
dalla Quanto alla minore, non la si deve del pari accettare, cioe' non si deve
accettare che ci sia piu' male che bene nelle creature intelligenti. Non
si ha nemmeno bisogno di convenire che ci sia piu' male che bene nel genere
umano, perche' puo' darsi, ed e' addirittura assai ragionevole, che la
gloria e la perfezione dei beati sia incomparibilmente piu' grande della
miseria e imperfezione dei dannati, e che qui l'eccellenza del bene totale,
nel numero piu' piccolo, prevalga sul male totale nel numero piu' grande.
I beati si avvicinano alla divinita' per mezzo del Mediatore divino, per
quanto puo' convenire a tali creature, e fanno dei progressi nel bene
che e' impossibile ai dannati fare nel male, quando si avvicinano il piu'
che possono alla natura dei demoni. Ma in secondo luogo, quand'anche si ammettesse che c'e' piu' male che bene nel genere umano, si ha poi ogni motivo di non ammettere che ci sia piu' male che bene in tutte le creature intelligenti; perche' c'e' un numero inconcepibile di geni, e forse anche di altre creature razionali; e un avversario non potrebbe provare che, nell'intera citta' di Dio, composta tanto di geni che di animali razionali senza numero e di una infinita' di specie, il male superi il bene; e, benche' non si abbia bisogno, per rispondere a una obiezione, di provare che una cosa e', quando basta la sua sola possibilita', non si e' tralasciato di mostrare in quest'opera che e' una conseguenza della perfezione suprema del sovrano dell'universo che il regno di Dio sia il piu' perfetto di tutti gli stati o governi possibili, e che, di conseguenza, il poco di male che c'e' sia richiesto per la pienezza di bene immenso che vi si trova.
Alcuni versetti del I capitolo con brevi commenti 2. Vanita' delle vanita' [havel havalim] - dice il Predicatore - vanita' delle vanita', ogni cosa e' vanita'. [Sal 62,10; Rm 8, 20] La parola ebraica hevel, solitamente tradotta con vanita', 3. Che cosa ricava l'uomo da tutta la fatica che fatica sotto il sole? L'espressione "sotto il sole" - tachat ha-sshamesh - e' ripetuta per ben 29 volte in questo che e' uno dei piu' corti libri della Bibbia, ed e' usata solo dal Qohelet. Cio' che e' sotto il sole e' l'habitat dell'uomo, e in senso lato l'intero universo spaziotemporale cosi' come e' conoscibile per i figli di Adamo (cioe' della terra 'adamah). 4. Una generazione va, una generazione viene, ed e' la terra a restare per sempre. [Sal 104,5; Sir 14,18] Dor puo' essere tradotto come "eta'", "generazione",
"era". 8. Tutte le parole sono logore, non lo si puo' dire; 9. Quello che e' sato e' lo stesso che sara'; e quello che e' stato fatto e' lo stesso che si fara'; non c'e' niente di nuovo sotto il sole. La curiosita' dell'uomo non e' mai sazia, eppure non c'e' nulla di nuovo
sotto il sole... Se riflettiamo un attimo ci accorgiamo che ogni nostro
sforzo conoscitivo attinge 18. Infatti, dove c'e' molta sapienza, c'e' molta preoccupazione; e chi accresce la scienza accresce il dolore. Dunque la sapienza accresce il dolore dell'uomo? Questo sembra essere
suggerito da altri passaggi della Bibbia. Nella Genesi (capp. 2 e 3) l'uomo
e la donna vengono allontanati dal paradiso quando assaggiano il frutto
dell'albero della conoscenza del bene e del male (2,17). In un certo senso
la liberta' dell'uomo, il poter distinguere fra bene e male, e' anche
fonte di sofferenza perche' ogni scelta implica un abbandono, una rinuncia,
Io non faccio il profeta. Guardo le cose come sono. Guardo questa terra che porta il colore disseccato dell'inverno. Il silenzio fuma in un vapore violetto dagli avanzi del mondo dimenticato al freddo degli spazi. Le nuvole dormono senza moto sopra le creste dei monti accavallati e ristretti; e sotto il cielo vuoto si sente solo la stanchezza delle vecchie strade bianche e consumate giacere in mezzo alla pianura fosca. Non vedo le tracce degli uomini. Le case sono piccole e disperse come macerie; un verde opaco e muto ha uguagliato i solchi e i sentieri nella monotonia del campo:e non c'e' ne' voce ne' suono se non di caligine che cresce e di cielo che s'abbassa; le lente onde di bruma sono spente in cenere fredda. E la vita continua, attaccata a queste macerie, incisa in questi solchi,
appiattita fra queste rughe, indistruttibile. Che cos'e' una guerra in mezzo a queste creature innumerevoli e tenaci, che seguitano a scavare ognuna il suo solco, a pestare il suo sentiero, a far dei figli sulla zolla che copre i morti; interrotti, ricominciano: scacciati, ritornano? La guerra e' passata, devastando e sgominando; e milioni di uomini non
se ne sono accorti. Son caduti, fuggiti gli individui; ma la vita e' rimasta,
irriducibile nella sua animalita' istintiva e primordiale, per cui la
vicenda del sole e delle stagioni ha piu' importanza alla fine che tutte
le guerre, romori fugaci, percosse sorde che si confondono con tutto il
resto del travaglio e del dolore fatale nel vivere. «Concilium» rivista internazionale di teologia La cristosofia di Alessio Leggiero Edizione sinottica in francese, latino e italiano della Monadologia di
Leibniz a cura di Andrea Gilardoni Un sito creativo Thomas Nagel, UNA BREVISSIMA INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA
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